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Thor: Love and Thunder | Il ritorno del vichingo.

Il Dio del tuono si trova a dover affrontare il terribile Gorr, il macellatore di Dei.

Anno: 2022

Durata: 119 min

Rapporto: 2,39:1

Genere: azione, avventura, fantastico, fantascienza

Regia: Taika Waititi

Sceneggiatura: Taika Waititi, Jennifer Kaytin Robinson

Produttore: Kevin Feige, Brad Winderbaum

Produttore esecutivo: Chris Hemsworth, Victoria Alonso, Brian Chapek, Todd Hallowell, Louis D'Esposito

Casa di produzione: Marvel Studios

Distribuzione in italiano: Walt Disney Studios Motion Pictures

Fotografia: Barry Idoine

Montaggio: Matthew Schmidt, Peter S. Elliot, Tim Roche, Jennifer Vecchiarello

Effetti speciali: Andy Park, Jake Morrison

Musiche: Michael Giacchino

Scenografia: Nigel Phelps, Ra Vincent

Costumi: Mayes C. Rubeo

Trucco: Rebecca Allen, Kate Anderson, Gabriele Gregorini

Cast: Chris Hemsworth, Christian Bale, Tessa Thompson, Jaimie Alexander, Taika Waititi,, Russell Crowe, Natalie Portman

 

Recensione:


voto: 6.5 \ 10


Il vichingo dello spazio Thor ritorna sul grande schermo diretto da Taika Waititi, già regista di Thor: Ragnarok (2017).

A oggi, il biondo dio del tuono, è l’unico a poter vantare quattro film standalone nell’universo cinematografico Marvel, un’impresa che nemmeno l’amatissimo Iron Man (per ovvie ragioni) è riuscito a compiere.

A livello di gradimento, i film con protagonista Chris Hemsworth, fatta eccezione per il sopraccitato Thor: Ragnarok, non sono mai stati tra i più apprezzati da pubblico e critica; è innegabile però come negli anni l’eroe abbia abbandonato progressivamente la sua sicurezza sfacciata, palesandosi - paradossalmente - come il supereroe più umano tra quelli presenti fin dalla fase uno. La morte del padre, della madre e del fratello, con cui aveva un rapporto tanto difficile quanto sincero e profondo, la perdita dei suoi poteri, del suo regno e della sua amata e la conseguente depressione e l’aumento di peso, che per quanto sia stato rappresentato su un lato tragicomico, ha rappresentato in modo fedele il meccanismo di processo della depressione di noi poveri comuni mortali.

Pur essendo un mezzo dio quindi, Thor è colui che più ha sperimentato l’essere umano, dall’amore al dolore e alla perdita e Thor: Love and Thunder è esattamente questo, un viaggio tra le due sfere emotive del suo protagonista, l’amore, l’affetto, la lealtà, e i cazzotti, le battaglie, il suo essere un semidio.

Questa dualità tra l’immortalità e la mortalità si ripete e anzi, diventa centrale, in questo quarto capitolo, in cui il dio del tuono dovrà combattere due nemici, uno legato fortemente al suo mondo di origine, quello degli Dei, e un altro che si insinua lentamente e fatalmente nel mondo umano.

In Love and Thunder il figlio di Odino viene a patti con il suo passato difficile, e impara, con non poche difficoltà, a processare il suo dolore. Nel mentre però, il terribile sterminatore di Dei, egregiamente interpretato da un Christian Bale suggestivo e inquietante, decide di fare ciò per cui è stato nominato e ciò riporterà Thor e Jane Foster - diventata per una serie di circostanze la potente Thor - di nuovo insieme.

Malgrado la bravura della Portman e il ruolo cucito addosso a Hemsworth, la coppia non sembra mai avere una chimica appassionata, tanto che le scene più riuscite tra i due sono quelle di imbarazzo tra ex e di combattimento, più che quelle con qualche tensione amorosa. Buono infatti è l'ensemble di combattimento con Tessa Thompson, in cui i tre risultano ben assortiti, grazie soprattutto alle incredibile stunt di casa Marvel che raramente non impressiona con le sue coreografie e con la resa visiva della CGI.

Il limite di Thor: Love and Thunder è un freno a mano tenuto costantemente alzato, che impedisce alla pellicola di esagerare nei toni e nella sua visione pop che aveva promesso, ma che piuttosto si consuma in siparietti comici ( che per certo intrattengono) e scenografie sgargianti che ben alternano invece il mondo delle ombre del super cattivo Macellatore di Dei.

In conclusione, Thor è un personaggio che difficilmente non entra nel cuore degli spettatori, soprattutto dopo le ultime vicende dell’MCU però, dopo più di 10 anni e circa otto film è necessario un rinnovamento, non tanto sul personaggio del Dio del tuono, che come abbiamo già analizzato funziona, ma piuttosto sul piano narrativo e registico,e se questo significa prendere dei rischi, che siano disposti a prenderne prima che l’hype legato alle prime fasi e ai suoi supereroi scompaia totalmente.



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