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The conjuring - Per ordine del diavolo | Recensione, cast e trama

"The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo" narra un'agghiacciante storia di terrore, omicidio e male oscuro, che ha sconvolto persino gli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. Uno dei casi più sensazionali da loro affrontati, inizia con la lotta per l'anima di un ragazzo, che ha portato i due demonologi a cose mai viste prima, segnando la prima volta nella storia degli Stati Uniti in cui un sospetto omicida avrebbe reclamato la sua possessione demoniaca come difesa.


Anno:2021

Regia:Michael Chaves

Attori:Vera Farmiga, Patrick Wilson, Ruairi O’Connor, Sarah Catherine Hook, John Noble, Eugenie Bondurant, Shannon Kook, Steve Coulter, Sterling Jerins, Paul Wilson, Charlene Amoia, Ingrid Bisu

Paese:USA

Durata:112 min

Distribuzione:Warner Bros. Italia

Sceneggiatura:David Leslie Johnson

Fotografia:Michael Burgess

Montaggio:Peter Gvozdas

Musiche:Joseph Bishara

Produzione:Atomic Monster, New Line Cinema, New Line Cinema

 

Recensione:

DATA DI USCITA🗓️: 2 Giugno 2021

VOTO: 6- / 10

GENERE📽: Horror, Thriller

PRO🔝: Oggi nelle nostre sale cinematografiche esce il terzo capitolo della trilogia iniziata dalla mente di James Wan nel lontano 2013, finita nel divenire nel corso del tempo come uno degli universi più amati e celebrati degli ultimi anni: il Conjuniverse. Dopo la storia della famiglia Perron ed il caso di Enfield, il nuovo film si baserà su un caso giudiziario. Nel 1981, Arne Johnson si troverà in tribunale per difendersi da un omicidio, dichiarandosi non colpevole poichè si considerava, al momento dell’accaduto, vittima di possessione demoniaca. Un caso giudiziario divenuto subito noto per il suo carattere eccezionale, nel quale i due demonologi Ed e Lorrane Warren tenteranno di provare la possessione demoniaca di Arne, durante l’omicidio. Una storia che nel presupposto ha fatto ben sperare, articolandosi in totale discontinuità dalla premesse, portando la trama ad espandersi in maniera differente.

Nonostante l’addio di Wan alla regia della saga di “The Conjuring”, Michael Chavas, reduce dal deludente “La Llorona”, effettua un buon lavoro. Ciò grazie all’utilizzo di riprese particolarmente suggestive, in cui il reparto fotografico ha dato il meglio di sè, ed un susseguirsi di scene molto più cupe rispetto ai suoi predecessori. Inoltre le varie

inquadrature, i movimenti di macchina e riflessi visivi riescono a soddisfare lo spettatore. Il percorso iniziato da Wan viene allargato, poiché riesce a divincolarsi (anche

eccessivamente) dalla struttura tipo del film basato sulle possessioni demoniache. Una

struttura “stravolta” dall’utilizzo di una trama maggiormente articolata che stuzzica più la

nostra voglia di Thriller, lasciando così quella fame da Horror che non verrà mai soddisfatta, per tutta la durata del lungometraggio. Una sorta di discontinuità da tutti i film dell’universo, con l’obiettivo di conferire linfa nuova alla trilogia di “The Conjuring”,

arricchendo così una storia che nelle basi era sì promettente, ma molto scarna.

Parlando degli attori, Vera Famiglia e Patrick Wilson non deludono, continuando a portare avanti i personaggi introdotti con la pellicola del 2013, con dei particolari in più rivolti al loro passato facendi da sfondo alla loro relazione storica e profonda.

Il finale tiene molto sulle spine e lascia lo spettatore incollato alla poltrona, in special modo la scena durante i titoli di coda, dove viene riportato l’audio dell'esorcismo, originariamente registrato dai coniugi Warren: una scena molto suggestiva.

In conclusione, “The Conjuring - Per ordine del diavolo” è un buon film di intrattenimento, superiore alla maggior parte delle pellicole horror commerciali, ma che non riesce a raggiungere la qualità dei predecessori (in particolar modo de “Il Caso Enfield”, il miglior film del Conjuniverse). Una pellicola che riesce a “divertire” lo spettatore senza farlo annoiare, ma portandosi dietro una storia troppo grande e numerosi difetti, difficili da cancellare dalla nostra mente.

CONTRO❌: Mettiamo subito le mani in avanti: non ne possiamo più di vedere i Jump Scare nel 2021, soprattutto perchè quegli presenti nella pellicola sono previdibilissimi, piatti e non spaventosi/paurosi. Altro difetto è la componente horror totalmente cancellata, ancor di più rispetto al suo predecessore, ovvero “Il Caso Enfield”. La pellicola vuole basarsi sulla forza delle immagini e su una storia eccessivamente forzata e romanzata, con l’inserimento di un “Villain” e da un utilizzo più marcato di una CGI assolutamente evitabile (il che rende tutto più esagerato e fuori contesto). Un film qualitativamente inferiore a quelli diretti da James Wan, ma come detto precedentemente, il regista ha fatto tutto sommato un buon lavoro a livello visivo e di regia.

Ultimo difetto è la mancanza del tema riferito al processo giudiziario: pensavamo che tutta la trama vertesse sulla difesa dell’imputato, ma purtroppo è stato un pretesto per basare tutto il film sulla “caccia all’uomo”, un vero peccato poiché poteva essere molto

interessante sviluppare quel segmento di storia.

Recensione a cura di Lorenzo Batocchi

Grafiche a cura di Giulia Federici

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