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Run | Recensione del thriller orrorifico con Sarah Paulson

Dicono che non ci si possa sottrarre all'amore di una madre… ma per Chloe questa non è una rassicurazione: è una minaccia. C'è qualcosa di innaturale, quasi sinistro nella relazione tra Chloe e sua madre Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia nel totale isolamento, controllandone ogni movimento sin dalla nascita, dietro segreti che Chloe sta solo iniziando ad intuire. Un horror psicologico che mostra come, quando l'amore di una madre diventa troppo stretto... devi scappare.

Anno:2020

Regia:Aneesh Chaganty

Attori:Sarah Paulson, Kiera Allen, Onalee Ames, Pat Healy, Carter Heintz, Clark Webster

Paese:USA

Durata:99 min

Distribuzione:Lucky Red, Universal Pictures

Sceneggiatura:Aneesh Chaganty, Sev Ohanian

Fotografia:Hillary Spera

Musiche:Torin Borrowdale

Produzione:Lionsgate


 

Recensione:

DATA DI USCITA: 10 Giugno 2021

VOTO: 6+

GENERE: Thriller, Horror

PRO🔝: Spesso per inquietare lo spettatore si utilizzano varie tecniche: presenze demoniache, eventi paranormali o mostri/alieni provenienti da altri mondi; ma per impressionare lo spettatore bastano metodi realistici, come ad esempio la malattia mentale di un essere umano e sul come questa possa spingerlo verso confini inimmaginabili. Questo film fa dell’elemento citato in precedenza la sua forza, un espediente già utilizzato in altre numerose pellicole, riuscendo però in questo caso a portarci in un vortice di follia e disperazione. La pellicola in questione narra il rapporto tra una madre e figlia, contraddistinto da una contorti misteriosi ed una crescente paura da parte di quest’ultima, nell’andare a scoprire gli scheletri nell’armadio che affliggono la famiglia.

La nota maggiore è una costruzione della tensione ben organizzata per tutta la durata del lungometraggio, che riesce ad amalgamarsi con le esigenze narrative (non sempre ottimali) della storia; la pellicola scorre bene, in un incipit molto cauto nello svolgimento e a lungo andare il senso di oppressione si fa sentire sempre di più. Grazie a ciò, lo spettatore si sente coinvolto nei panni della povera figlia Chloe Sherman, che si troverà a fuggire dalle grinfie della madre Diane.

Grande pregio è l’interpretazione di Sarah Paulson, la migliore attrice del cast in assoluto, con il fine di ribadire le sue qualità attoriali già viste in numerosi film, come ad esempio nel “Glass” di Shyamalan. Altro pregio è la regia di Aneesh Chaganty, al suo primo film "importante", caratterizzata da numerose riprese suggestive, che da il meglio di sé attraverso vari primi piani collaudati in maniera opprimente (grazie anche al montaggio sonoro che accompagna le varie riprese).

In conclusione, "Run" è un thriller ansiogeno dal forte carattere d'intensità, riuscendo in questo modo ad intrattenere lo spettatore per tutta la sua durata; nonostante ciò non riesce a superare le mura delle sale cinematografiche, poiché viene dimenticato dopo 10 minuti dalla fine della visione. Un film con troppe sbavature e volto unicamente ad intrattenere il pubblico, senza però andare nel profondo delle nostre menti e ricordi.

CONTRO: Come ribadito in precedenza, il film vive di numerose sbavature che fanno storcere il naso allo spettatore. Primo punto fra tutti è il suo essere forzato: anche se la vicenda viene presentata bene, con un crescendo sempre più presente, gli elementi narrativi sono palesemente poco realistici e/o molto schematici, ciò va rendendo la narrazione poco fluida. Inoltre, la tensione che si avverte non viene mai calmierata, mancando la condizione per cui il pubblico possa “sfogarsi”, in special modo perchè il finale è eccessivamente sbrigativo senza una conclusione adeguatamente soddisfacente. Per cui il film in questione, anche se riesce ad intrattenere bene, rimane nell’anonimato e nella mediocrità: un vero dispiacere visto il potenziale che avrebbe potuto offrire.

Recensione a cura di Lorenzo Batocchi

Grafiche a cura di Giulia Federici


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