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LOVE, VICTOR | RECENSIONE DELLA SECONDA STAGIONE DELLA SERIE DISNEY+

Il 20 agosto scorso è stato caricato sulla piattaforma streaming Disney+, l’ultimo episodio della seconda stagione di ‘’Love, Victor’’, ecco quindi la nostra recensione.

La serie, composta per ora da due stagioni, è uno spin-off della pellicola rom-com a tema LGBTQ+, ‘’Tuo, Simon’’, uscito nel 2018 e che aveva riscosso un ottimo successo di pubblico e non solo. In questa storia troviamo invece Victor, giovane liceale omosessuale, che deve fare i conti con chi è davvero, confrontandosi con la sua famiglia, i suoi amici e le prime relazioni amorose.

Stagioni: 2

Puntate: 10 (Prima Stagione), 10 (Seconda stagione)

Anno: 2020-in corso

Regista: Jason Ensler, Alex Hardcastle, Rebecca Asher, Anne Fletcher, Todd Holland, Jay Karas, Anu Valia, Amy York Rubin

Attori: Micheal Cimino, Rachel Hilson, Anthony Turpel, BebeWood, George Sear, Isabella Ferreira, Nick Robinson

Paese: USA

Durata: 24-32 minuti ad episodio

Distribuzione: Disney+

Sceneggiatura:

Fotografia:

Montaggio:

Produzione: 20th Television, Disney Media Distribution

 

RECENSIONE

Data d’uscita in Italia: 18 giugno 2021

Voto: 7

Genere: dramma adolescenziale, romantico

A differenza della prima stagione, dove i temi principali erano stati trattati bene, ma abbastanza superficialmente, questa seconda stagione si è mostrata già più matura sotto molti punti di vista. Questa volta si è scavato più a fondo nell’animo dei personaggi, permettendoci di inquadrare meglio quelli che già conoscevamo bene, e riuscire a capire qualcosa in più di quelli che nella prima stagione ci erano stati presentati poco, se non per nulla. Iniziando a parlare proprio della questione dei personaggi, Victor in particolar modo è colui che ha la crescita maggiore rispetto ad altri; dopo aver dichiarato apertamente di essere omosessuale alla fine della prima stagione, in questa deve fare i conti con le conseguenze della sua dichiarazione, in particolar modo con coloro che non supportano questa sua identità.

Specialmente nei primi episodi, si vede tutta la frustrazione che prova nei confronti di questa situazione, ma è proprio qui che viene mostrato alla perfezione il suo lato più coraggioso, più forte e più determinato a voler essere se stesso, lato che negli episodi della stagione precedente era stato il più represso. Altri due personaggi che vengono mostrati per la prima volta a 360 gradi sono quelli di Pilar, sorella più piccola di Victor, e Felix, miglior amico di Victor; la loro debolezza viene alla luce, insieme ai loro problemi quotidiani, permettendo allo spettatore di empatizzare di più con loro. Un cambiamento radicale viene presentato anche nel personaggio della mamma di Victor, da sempre contro alla comunità gay, che si trova a riflettere di più sulle sue convinzioni fermamente sostenute, e a cambiare, rendendosi conto che tutti nel mondo siamo diversi ma al contempo speciali, così come siamo.

Abbiamo modo anche di conoscere personaggi nuovi, come quello di Rahim, ragazzo gay amico di Pilar, che diventerà poi un chiodo fisso per Victor, mettendo quindi in crisi la sua relazione con Benji, e portando il protagonista a porsi domande più complicate rispetto al solito, e al contempo fare nuove esperienze di vita. L’unico lato negativo di questo nuovo personaggio è il fatto che sia stato presentato abbastanza frettolosamente, non donandogli lo spazio che meritava e che avrebbe permesso una maggiore empatia nei suoi confronti.

Le tematiche affrontate qui sono tante e sono state approfondite nel modo giusto. Oltre ovviamente al tema LGBTQ+ che è quello principale già dalla stagione precedente, abbiamo quello della sessualità, che viene qui presentato per la prima volta, in relazione al tema dell’accettazione del proprio essere; temi che vanno di pari passo e sono strettamente intrecciati, risultando quindi presenze essenziali, contenute nel modo corretto e spiegate con un tono umano, semplice ma complesso allo stesso tempo senza mai strafare.

L’abbandono, la depressione causata da questo fattore e la depressione come malattia sono inseriti in modo naturale, per far comprendere che sono problemi reali, da non sottovalutare e che anche la persona che viene considerata la più fortunata di tutti, potrebbe soffrirne.

La narrazione risulta essere lineare, senza troppi giri di parole, sempre dritta al punto, con la presenza di alcuni buchi di trama che però non hanno una rilevanza eccessiva. La curiosità è uno degli elementi che più caratterizza la serie; è sempre gestita in modo tale che lo spettatore sia invogliato a guardare subito la puntata successiva e soddisfare la sua voglia di sapere. Fattore che è rimasto una costante anche nell’ultimo episodio, che fino al minuto finale riesce a tenere chi guarda sulle spine.

Per concludere ‘’Love, Victor’’ è una serie che parla di normalità, accettazione, realtà e omosessualità, nel modo più dolce possibile. Rinnovata già per la terza stagione, con un’uscita prevista nel 2022, le prime due sono disponibili integralmente nel catalogo di Disney+ nella sezione Star.

Recensione a cura di Rebecca Fulgosi

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