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INVENTING ANNA | RECENSIONE DELLA NUOVA MINISERIE NETFLIX

Grazie a Netflix abbiamo avuto modo di vedere in anteprima la nuova miniserie Inventing Anna composta da 9 episodi, che arriverà sulla piattaforma streaming il prossimo 11 febbraio 2022. La serie ispirata ad una storia realmente accaduta segue le vicende di Vivian, una giornalista, che indaga sul caso della giovane Anna Delvey, giovane truffatrice che con i suoi inganni è riuscita a stravolgere l’intera alta società di New York. Ecco la nostra recensione.



Stagioni: 1

Puntate: 9

Anno: 2022

Regista: David Frankel, Nzingha Stewart, Tom Verica

Attori: Julia Garner, Anna Chlumsky, Katie Lowes, Laverne Cox, Alexis Foyd, Arian Moayed, Anders Holm, Anna Deavere Smith, Jeff Perry, Terry Kinney

Paese: USA

Durata: 58-72 min

Distribuzione: Netflix

Sceneggiatura: Shonda Rhimes, Jessica Pressler

Fotografia: Maryse Alberti, Tim Norman, Manuel Billeter

Montaggio: Micheal Hathaway, Kayla Emter

Produzione: Shonda Rhimes

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RECENSIONE

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Data d’uscita in Italia: 11 febbraio 2022 (Netflix)

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Voto: 7,5

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Genere: drammatico


Creata da Shonda Rhimes e proveniente direttamente dalla cosiddetta Shondaland, Inventing Anna si mostra come un prodotto sicuro di sé, in grado di raccontare al grande pubblico una storia scandalosa e altrettanto vera, utilizzando gli stessi elementi che hanno caratterizzato il racconto nella realtà. Verità e bugia si fondono insieme creando una narrazione solida e sicura che viaggiando tra presente e passato, disegna un ritratto reale e autentico di una protagonista spietata e disposta a tutto, che fonda da sempre tutta la sua esistenza sulla finzione.



Tra sfarzo, glamour, moda, mistero e bugie viene presentato il personaggio di Anna Delvey, protagonista della vicenda, le cui azioni costituiscono il perno dell’intero discorso narrativo. Julia Garner si presta in una buonissima interpretazione donando un ritratto ben caratterizzante del suo personaggio e, tramite le sue movenze, il suo modo di parlare e il suo atteggiamento riesce a far percepire allo spettatore le caratteristiche principali di Anna: i suoi doppi fini, l’egocentrismo e il suo essere calcolatore. Molto interessante è poi la dinamica che si crea tra Anna e Vivian, interpretata da Anna Chlumsky, e il modo in cui questa è presentata. Se la superficialità rappresenta Anna, determinazione e profondità d’animo sono gli aggettivi che meglio descrivono Vivian, rendendola uno dei personaggi migliori della serie.



La decisione di presentare la narrazione ricorrendo all’uso di flashback e focus su determinati personaggi vittime della truffa di Anna, è essenziale alla buona riuscita della serie. A ciascuno viene dato modo di raccontare la propria esperienza e la propria visione della storia, arricchendo in tal modo la descrizione quasi psicologica di Anna e il suo gioco di apparenze. Anche al mondo della stampa e del giornalismo è dato il giusto spazio, mostrando in pieno tutte le potenzialità che hanno avuto e il contributo che hanno dato all’intera vicenda, che hanno reso il caso di Anna un fenomeno scandalistico conosciuto a livello mondiale.



Se nella vita vera i social media hanno avuto un ruolo determinante nell’intera vicenda, anche nella narrazione sono usati e mostrati correttamente, costituendo il filo conduttore dell’intero percorso giornalistico che è stato compiuto per arrivare a creare quello che poi è diventato il più celebre e veritiero ritratto di Anna Delvey donato al mondo. La durata di ciascun episodio in alcuni casi appare però eccessiva rispetto a quanto raccontato, rischiando di portare il focus narrativo su vicende secondarie. Il contributo musicale invece si inserisce perfettamente all’interno della narrazione e l’utilizzo di brani provenienti dalla musica trap e pop americana, incorniciano quel mondo di finzione e di secondi scopi che Anna si era creata e nella quale credeva di poter vivere per sempre.

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