Il diritto di opporsi | Recensione
Una storia vera potente e stimolante, Il diritto di opporsi segue il giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la giustizia. Dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi. Al contrario, si dirige in Alabama con l'intento di difendere persone condannate ingiustamente, con il sostegno dell'avvocatessa locale Eva Ansley. Uno dei suoi primi casi, nonché il più controverso, è quello di Walter McMillian, che nel 1987 viene condannato a morte per il famoso omicidio di una ragazza di 18 anni, nonostante la preponderanza di prove che dimostrano la sua innocenza.

Data di uscita:30 gennaio 2020
Genere:Drammatico
Anno:2020
Regia:Destin Daniel Cretton
Attori:Michael B. Jordan, Jamie Foxx, Brie Larson, O’Shea Jackson Jr., Tim Blake Nelson, Rafe Spall, Rob Morgan, Claire Bronson
Paese:USA
Durata:137 min
Distribuzione:Warner Bros. Italia
Sceneggiatura:Destin Daniel Cretton, Andrew Lanham
Fotografia:Brett Pawlak
Montaggio:Nat Sanders
Produzione:Netter Productions
Recensione:
Data di uscita: 30 gennaio 2020
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Voto: 8/10
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Genere: Drammatico
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PRO: Il Diritto Di Opporsi è un film del 2019 scritto e diretto da Destin Daniel Cretton, un regista statunitense ancora alle prima armi. La pellicola narra le assurde vicende realmente avvenute nell'Alabama razzista degli anni '90: un incredibile incidente giudiziario farà emergere le varie "ingiustizie della Giustizia". Walter McMillian (interpretato da un Jamie Foxx in ottima forma) è un boscaiolo che viene ingiustamente arrestato per omicidio e a interessarsi di questo caso è Bryan Stevenson (Michael B. Jordan), un giovane laureando in giurisprudenza che fonda insieme a Eva Ansley (Brie Larson), una fondazione che si occupa di difendere persone che non ne hanno la possibilità. Nell'esaminare il caso il giovane avvocato andrà incontro a un mondo retrogrado e alla scoperta di terribili verità.
Cretton decide di narrare la storia attraverso una buona e funzionale regia, non eccelsa, ma che riesce a coinvolgere lo spettatore. L'immersione del pubblico nel film è il pro più grande: ciò è dovuto a vari elementi tecnici e di scrittura, oltre che al senso di giustizia avvertito da chi assiste al lungometraggio che lo porta a "urlare" in sala. La struttura narrativa del film è ottima, possiamo dire a imbuto, si parte da vicende slegate che non incidono sullo spettatore, ma con il progredire queste si accentrano in un nucleo dal quale sembra impossibile uscire. Per di più la durata della pellicola (più di due ore) si sente, ma non viene percepita in maniera pesante: hanno utilizzato bene il minutaggio per poter narrare in maniera efficace ed efficiente il film. Parlando di scrittura, sono bellissimi i dialoghi e monologhi che strutturano la forma dei personaggi e i rapporti tra di loro durante il lungometraggio.
Pro importante sono le interpretazioni e le caratterizzazioni dei personaggi: Michael B.Jordan (l’attore migliore della pellicola) interpreta un avvocato che crede nella giustizia, ma ancora non conosce i meccanismi sporchi che ci sono in alcune parte degli Usa. Nonostante ciò egli continua a combattere, e di sicuro non si farà piegare poichè sa cos'è la giustizia. Jamie Foxx rappresenta l’innocente che finisce in carcere, colui che cerca sempre di mantenere la calma, poiché sa di avere la verità dalla sua parte. Nota di merito anche per la bellissima Brie Larson, interprete di un personaggio che, nonostante i pericoli del percorso che ha intrapreso, non cede alle minacce pur di fare la cosa che ritiene giusta.
Tutto ciò trasmette allo spettatore un senso di rabbia e impotenza rendendolo consapevole della ingiustizia avvenuta. Nella sala ci siamo sentiti non solo spettatori, ma partecipi del processo, facendo il tifo per la verità. In conclusione questo è un film che consigliamo e che farà di sicuro riflettere ciascuno di noi.
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CONTRO: Il film di sè per sè non ha difetti effettivi, magari all’inizio è un po’ confusionario: non riusciamo a capire le dinamiche delle vicende in maniera chiara, poiché la pellicola ci da subito troppe informazioni su personaggi o eventi che ancora non conosciamo appieno.
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Recensione a cura di Lorenzo Batocchi
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