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How to have sex: la vulnerabilità del proprio corpo.

Dopo aver vinto la sezione Un Certain Regard alla 76esima Edizione del Festival di Cannes, How to have sex è stato presentato alla 18esima Edizione della Festa del Cinema di Roma per il concorso Alice nella città.



Data di uscita: N.D.

Genere: drammatico

Anno: 2023

Durata: 91 minuti

Regia: Molly Manning Walker

Attori: Mia McKenna-Bruce, Samuel Bottomley, Lara Peake, Eilidh Loan, Shaun Thomas Daisy Jelley, Laura Ambler, Eva Lewis

Paese: Regno Unito, Grecia

Distribuzione: Teodora, MUBI

Sceneggiatura: Molly Manning Walker

Fotografia: Nicolas Canniccioni

Produzione: Ivana MacKinnon, Emily Leo, Konstantinos Kontovrakis

Casa di produzione: Film4 Productions, Head Gear Films, Heretic, British Film Institute, mk2 Films, Wild Swim Films

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L’esordiente cineasta britannica Molly Manning Walker mette in scena un dramma giovanile a sfondo comico dove 3 giovani liceali si recano presso Malia, un’isola di Creta, con l’obiettivo di divertirsi senza limiti e dando sfogo alla propria vita sessuale.

Vivono questa vacanza quasi come se fosse una fuga dalla vita quotidiana, familiare, ecc… seppur una di loro, Em, ricordi sempre di portare con sé il telefono, ma ciò non andrà a buon fine.

Sin da subito le tre (Em, Skype e la protagonista Tara) propongono tra di loro delle challenge per vedere chi riuscirà ad andare a letto con più ragazzi possibili. Da qui emergeranno le prime difficoltà caratteriali e della vita privata di Tara: una ragazza timida, ma soprattutto vergine e che non si è mai impegnata a scuola non avendo così grandi aspettative dalla vita futura. Seppur ci siano questi presupposti non dei migliori, Tara è decisa ad affrontare questa vacanza con la speranza di vincere la paura della sua “prima volta”.

Il montaggio, soprattutto nella prima parte, aiuta la pellicola ad avere un tocco comico di buon intrattenimento: ritroviamo i vari personaggi, protagoniste e i ragazzi che troveranno in vacanza, nelle condizioni di totale sbornia.

Tutto bene fin quando in una festa in piscina la storia prende una decisa svolta, forse anche tardiva. Em si ritrova da sola con Paige, ragazza con la quale da subito c’è stato un approccio positivo; Skype trova uno sconosciuto e va via con lui con il consenso di Tara, la quale si ritrova da sola. Decide di riprovarci con Badger, che decide intanto di fare la star della serata e si ritrova pieno di ragazze sconosciute attorno a lui. Tara allora con l’intento di tornare a casa, desolata dalla serata, vede un altro componente dei ragazzi conosciuti in vacanza: Paddy. Quest’ultimo le propone di andare da soli in spiaggia…

Ed ecco la svolta, Tara sfida se stessa, la sua personalità e le sue paure, ma ne uscirà male. La mattina, o meglio pomeriggio seguente, tornerà a casa da sola, mentre le amiche se la spassano credendo che anche Tara stesse facendo lo stesso. La mdp ce la mostra con uno zoom camminare da sola in una strada piena di rifiuti, la nostra protagonista si sente come questi? E’ questa l’analogia che ci propone la Walker, il corpo di una donna come un rifiuto, come un oggetto “usa e getta”? Forse l’unica inquadratura riuscita meglio alla cineasta, qualcosa di originale e personale ben realizzato. Sul finale Tara sarà definita “strana”, ma non è ciò realmente, ha semplicemente bisogno delle sue “migliori amiche”, ha bisogno di una persona che le stringa la mano in vista del futuro.

Il film non è altro che la storia di una violenza psicologica che indaga sugli impulsi e gli attimi irrazionali giovanili. Un film sulle incertezze, sulla paura di sfidare e mettere alla prova il proprio corpo. Seppur la sceneggiatura sia abbastanza scarna, il film riesce in questo suo principale obiettivo, ma rimane tante volte banale, quasi rendendo scontati determinati avvenimenti.  

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