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Film di fantascienza su Netflix

Tra tutti, forse, i film di fantascienza hanno sempre avuto il dono di trasportarci in una dimensione altra rispetto a quella che ci troviamo a vivere ogni giorno. Non a caso le avventure di Luke Skywalker e compagni si svolgono in una galassia lontana lontana. La distanza dal reale, spesso, è solo di facciata; i più grandi film di questo genere hanno sì il merito di intrattenere lo spettatore con navicelle spaziali e viaggi nel tempo ma, allo stesso tempo, hanno il coraggio di pronunciarsi sulla natura umana e voltarsi indietro per interpretare da un punto di vista diverso la società a loro contemporanea. Due livelli di lettura che renderanno i film che vi consiglieremo adatti sia a chi voglia rilassarsi e farsi trasportare in un “trip”, sia a chi è soddisfatto solo dopo aver interrogato più e più volte ogni componente della comunicazione cinematografica.

Da questa breve classifica abbiamo deciso di escludere 2001 Odissea nello spazio e Arancia meccanica, capolavori di Kubrick ormai entrati di diritto nella storia del cinema e che farebbero classifica a sé. Ci riserviamo comunque di parlarvene al più presto nella rubrica “Capolavori del passato”.


5) Lei



Theodore è uno scrittore che per superare il divorzio dalla moglie che non riesce a smettere d’amare inizia una relazione con un’intelligenza artificiale dai tratti spiccatamente umani. Spike Jonze con questo film prende chiaramente le parti della tecnologia mostrandoci il rapporto tra Theodore e la voce di Scarlett Johansson non come una semplice dipendenza che finisce per opprimere il protagonista bensì come uno scandaglio utile a perquisire con delicatezza ma in profondità le ferite di un uomo che si credeva ormai condannato all’apatia.


4) Interstellar



La terra è ormai invivibile e Cooper, un ex astronauta, viene reclutato dalla NASA per trovare nuovi mondi abitabili. Su questa trama lineare si innestano questioni scientifiche tutt’altro che semplici per le quali Nolan ha investito un budget mostruoso che gli ha permesso di raggiungere un livello tecnico elevatissimo. Una fotografia memorabile, la colonna sonora di Hans Zimmer e la recitazione sopra le righe di Matthew McConaughey accompagnano lo spettatore attraverso pianeti, tsunami, paradossi spazio-temporali e buchi neri, alla scoperta di quanto la nostra finitezza davanti all’universo conti più di quello che possiamo credere.


3) Donnie Darko



Donnie è un adolescente introverso, affetto da schizofrenia e in cura presso una psicanalista che un giorno riesce a sopravvivere miracolosamente ad un incidente grazie al suo amico immaginario Frank, un coniglio. Da questo momento in poi Donnie sarà costretto da Frank a compiere azioni riprovevoli, con la consapevolezza che di lì a ventiquattro giorni il mondo sarà finito.

Un film in cui l’elemento fantascientifico entra di soppiatto in una struttura narrativa volta a sconvolgere la retorica buonista dei film sugli adolescenti americani per parlare di un tema complicato come la morte e di come questa condizioni le azioni dei più giovani.


2) Incontri ravvicinati del terzo tipo



Facciamo un salto negli anni ’70 per parlare di un cult che ci racconta di una tranquilla cittadina dell’Indiana sconvolta dall’avvistamento di oggetti volanti luminosi. Uno dei testimoni dell’evento è Roy, un padre che da quel momento inizierà una discesa verso la follia che lo condurrà però a trovare la risposta alla domanda eterna del genere umano: c’è vita senziente fuori dal pianeta Terra? Il coraggio di Spielberg in questo film sta nello stravolgere la figura del minaccioso alieno conquistatore tipico della guerra fredda per darne invece una versione amichevole da cui l’uomo può imparare. Anche qui la fantascienza non è solo intrattenimento visivo ma un modo per proporre un messaggio positivo di accoglienza e di integrazione del diverso che a distanza di quasi cinquant’anni

risulta più attuale che mai.

Una pellicola che è riuscita nel nobilitare un genere prima ritenuto incapace di veicolari messaggi così universali.


1) Blade Runner + Blade Runner 2049



Deckard è un cacciatore di replicanti insubordinati a cui viene affidata la missione di identificare quattro modelli fuggiti dalla loro colonia e arrivati tra le affollate strade di Los Angeles. La situazione si complica quando Tyrell, capo della Tyrell corporation, presenta lui Rachel, una replicante che quando sarà consapevole di esserlo cercherà conforto nella gentilezza di Deckard che, anziché “ritirarla” in quanto difettosa, sogna

con lei un futuro lontano una volta concluso il lavoro.

I replicanti a cui dà la caccia Deckard, sono anch’essi alle prese con un’indagine, o meglio una ribellione, contro un crudele creatore da cui cercano risposte sul senso dell’esistenza e sulla caducità della vita.

La fantascienza si mescola al noir grazie alla resa di una Los Angeles sporca, sovraffollata, segnata da una pioggia che ha i tratti biblici di una calamità.

Ridley Scott riesce a sfumare i confini tra uomo e macchina che sembrano accomunati dagli stessi quesiti e dagli stessi sogni. Il celebre monologo finale di Batty, vale da solo la visione di questo capolavoro.


Da segnalare nella piattaforma Netflix il sequel del cult del 1982, Blade Runner 2049. Al panico dei fan più affezionati, Denis Villeneuve, risponde con un prodotto di rara bellezza visiva che riesce nel difficile intento di continuare lì dove l’avventura Deckard aveva trovato fine quarantacinque anni prima.

Articolo a cura di Matteo Angelica

Grafica a cura di Giulia Federici e Matteo Angelica

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