Nel giro di pochi giorni, "Warner bros." e "Lionsgate" hanno annunciato l'inizio della preproduzione in chiave seriale di due dei loro fanchise di punta: rispettivamente "Harry Potter" e "Twiglight". Il progetto consiste nel trasporre ogni libro in una stagione, con l'obiettivo di mettere in scena gli eventi nella maniera più fedele possibile, senza tralasciare sottotrame. Dopo gli annunci, i social sono esplosi, generalmente in maniera positiva nonostante alcuni detrattori si siano già palesati. Dopo questi avvenimenti, mi sono chiesto: siamo sicuri che il reboot seriale di grandi franchise cinematografici sia una notizia positiva? Cerchiamo di analizzare la situazione.
Ormai è palese che il cinema, a differenza della TV, stia vivendo un periodo di crisi dal punto di vista economico e ciò, purtroppo, va a intaccare la creatività delle varie maestranze hollywoodiane e non solo. Da circa 20 anni, le major hanno sempre più paura di produrre film "originali", ovvero non legati a saghe, cult, franchise... Purtroppo ciò è giustificato dalla lista dei maggiori flop degli ultimi anni siccome si possono trovare principalmente questi tipi di lungometraggi come "Babylon", "Amsterdam", "West side story", "The last duel" e altri simili. Tutti film originali che non si legano a niente di pre-esistente (anche se, comunque, ci sono flop di pellicole potenzialmente molto remunerative come "Lightyear" o "Black Adam"). Invece, nella lista degli incassi maggiori, possiamo trovare i film Marvel (franchise), "Top gun: Maverick" (sequel), "Minions 2" (sequel/spinn-off/franchise), "No time to die" (sequel/franchise) e simili. Quindi, difronte a questi risultati, è inevitabile che le grandi major si dedichino esclusivamente ai franchise più redditizi a loro disposizione. Ad esempio, è ciò che fa la Disney con la Marvel e i remake live-action dei classici d'animazione oppure la "Universal" con "Fast and furious" e "Jurassic world".
Perciò, appreso il fatto che il cinema "originale" sia in crisi principalmente come conseguenza del poco supporto del pubblico, disposto a pagare il biglietto quasi esclusivamente per ciò che già conosce, le major, ancor di più dopo un periodo di pandemia globale che ha causato perdite economiche ingenti, sono obbligate a direzzionarsi sui loro brand più forti. Ed è effettivamente ciò che abbiamo visto negli ultimi anni con, appunto, sequel, reboot, spinn-off... Ed ecco, quindi, la motivazione che ha portato prima "Warner bros." e poi "Lionsgate" a mettere in produzione le trasposizioni seriali dei loro franchise più forti: una motivazione esclusivamente economica. Ciò, inevitabilmente, va a bloccare il processo artistico e impedisce la realizzazione di nuovi film e rimaniamo bloccati sempre sulle solite storie, personaggi e ambientazioni. È il famoso "cane che si morde la coda": il pubblico non premia l'originalità, le major rimangono ferme sulle storie in loro possesso e il nuovo non riesce ad emergere in favore del vecchio.
Però, con questi due ultimi annunci, si è toccato veramente il fondo. Infatti, c'è una differenza sostanziale tra questi ultimi e le pellicole campioni d'incasso citate sopra. Se i film Marvel o "Top gun: Maverick" si muovono sempre nello stesso universo che abbiamo conosciuto in precedenza ma vanno ad ampliarlo, espandono la mitologia con nuove ambientazioni e personaggi, nel caso delle serie TV di "Harry potter" e "Twiglight" non si fa nulla di tutto ciò. Semplicemente si ri-racconta la stessa storia, cambiando esclusivamente gli attori e il media. Ciò che vedremo nelle prossime stagioni, è la medesima storia con aggiunte non fondamentali per la trama principale. Ciò è stato fatto dalle due case di produzione con un fattore rischio pari a zero siccome entrambi distruggeranno ogni record d'ascolto esistente. Se è vero che, come detto, il pubblico non supporta i nuovi progetti, questa, però, è una manovra estrema. Significa che per altri 10 anni il wizarding world rimarrà lo stesso e saremo obbligati a riguardare ciò che ciclicamente Mediaset trasmette su Italia 1. Questa è la manovra artistico-commerciale più pigra degli ultimi anni. È come se, siccome l'MCU è stato un grande successo fino ad "Avengers: Endgame", i Marvel Studios si fossero fermati per ripartire da capo e realizzare lo stesso film di "Iron man" del 2008. Con alti e bassi, sono andati avanti nel proporre un qualcosa di nuovo.
Nel corso della storia cinematografica e seriale, naturalmente, ci sono stati alcuni brand che sono stati trasporti su diversi media ma ciò è sempre avvenuto per 2 ragioni: o per ampliare quell'universo (appunto Marvel o Star wars) o per rilanciare un franchise morente (ad esempio, tra pochi mesi uscirà la serie tv di "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo" e ci sono già stati 2 film tratti dai libri ma la pentalogia letteraria non è mai stata totalmente trasposta perché i primi 2 film sono stati fallimentari perciò si cerca di trasporre quel racconto in un media diverso). I due annunci non vanno in nessuna di queste strade sia perché si racconteranno gli stessi fatti sia perché i brand di "Harry Potter" e "Twiglight" sono ancora molto apprezzati e iconici. Gli attori sono ancora ricordati per quei ruoli e ogni volta che entrano in un catalogo di una piattaforma streaming, scalano le classifiche. Infatti, anche da un punto di vista commerciale, sarà molto complicato far parzialmente dimenticare quegli attori, quelle ambientazioni e quella musica in favore di nuovi attori e di un re-branding generale del mondo.
In conclusione, raccogliendo i frutti dei semi lasciati in questo articolo, credo che questi annunci siano un possibile punto di non ritorno per il futuro recente dell'intrattenimento. Ri-raccontare gli avvenimenti di grandi franchise è davvero pericoloso perché potrebbe congelare la creatività di registi e showrunner e le major potrebbero limitarsi a produrre film e serie tv "sicuri" su storie che sicuramente verranno apprezzati dal grandi pubblico. Nell'ambito degli universi che amiamo, noi spettatori dovremmo auspicare di vedere sempre espansioni, nuovi personaggi, luoghi, eroi, villain... non la medesima storia con i medesimi personaggi nei medesimi luoghi che conosciamo come gli angoli delle nostre casa.