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Dracula | Recensione

La storia, nuovo adattamento horror delle origini di uno degli antieroi più famosi della letteratura gotica, prende il via nel 1897, anno in cui il conte vampiro Dracula (qui interpretato da Claes Bang, già visto in tv in The Affair) decide di lasciare il suo freddo e spettrale castello in Transilvania per intraprendere un viaggio verso la Londra vittoriana, in cerca di nuove prede da bere fino all'ultima goccia di sangue.

Genere: Miniserie TV

Ideatore: Mark Gatiss, Steven Moffat

Attori: Claes Bang, Dolly Wells, John Heffernan, Morfydd Clark, Joanna Scanlan, Lujza Richter, Jonathan Aris, Sacha Dhawan, Nathan Stewart-Jarrett

Anno: 2020

Paese: Gran Bretagna

Produzione: Hartswood Films

Durata: 90 min

Stato: Conclusa


Recensione:

Data di uscita in Italia🗓️: 4 gennaio 2020

Voto: 7/10

Genere📽️: horror

Pro🔝: “Dracula” di Gatiss e Moffat è certamente tra le miniserie più attese del momento, un po’ perché l’ultimo lavoro degli autori è stato “Sherlock”, un po’ perché si parla pur sempre di Dracula, che ha, di per se, un notevole fascino. Gli autori sono ormai degli habitué dei riadattamenti letterari particolarmente originali. Valeva per Sherlock, che rielaborava i testi di Conan Doyle, vale a maggior ragione per “Dracula”, che non può prescindere dal romanzo epistolare di Bram Stoker. Ovviamente rivisto attraverso lo sguardo di Gatiss e Moffat, che restano fedeli ad alcuni aspetti, ne rialaborano altri e ne modificano completamente altri ancora. La mini serie è organizzata in tre puntate, che sono in realtà tre film differenti, collocate in spazi e tempi diversi. Si può parlare di film differenti perché ad ognuna delle puntate corrisponde un differente genere cinematografico. La prima puntata,  è ambientata un po’ in un convento di Budapest, un po’ in Transilvania, narrata da Jonathan Archer ad una particolarissima suora che lo sta interrogando. E qui abbiamo il primo ritratto di Dracula, se vogliamo abbastanza classicheggiante, se non fosse per l’introduzione della “detective story” attraverso la figura di suor Agatha. Classicheggiante al punto di poter classificare la puntata come un horror classico con una componente investigativa. La  seconda puntata racconta lo spostamento di Dracula verso Londra, a bordo della Demeter. Qui il genere si sposta verso quello del “delitto in una stanza chiusa”, con approfondimenti interessanti sulla figura di Dracula e sulla comprimaria, suor Agatha. Il livello resta alto e si percepisce una notevole cura dei dettagli. La terza puntata è invece ambientata nel presente. Mantiene un bel ritmo, è interessante, ma un po’ perde di senso, anche per l’introduzione di personaggi nuovi quasi dal nulla. Nel complesso la storia è decisamente accattivante, e tocca un tema inusuale, ovvero il terrore di Dracula nei confronti della croce e del sole. Temi interessanti e trattati bene. La cgi è tutto sommato buona, con alcune scene di trasformazione fisica dei personaggi che sono davvero notevoli.

Contro❌: il punto debole della serie è la terza puntata. Pur offrendo un finale interessante, tutto lo spostamento nel presente lascia spazio a piccoli ammiccamenti, a volte un po’ troppi banali e banalizzanti, che fanno perdere il ritmo ad una serie che aveva offerto due puntate di altissimo livello. Qui un po’ ci si perde, alcuni espedienti possono parere pretenziosi, soprattutto se confrontati con le due puntate precedenti. Difficile anche trovare una collocazione di genere a questa puntata, che un po’ ricorda Sherlock, un po’ ricorda Dr. Who, ma non si affida mai a nulla di specifico.

Recensione a cura di Sara Rolle

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