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Don’t Worry Darling - Un bel film o solo un'ottima coralità attoriale?

Don't Worry Darling, film di Olivia Wilde presentato fuori concorso alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia con Florence Pugh, Olive Wilde stessa, Chris Pine, Gemma Chan, Harry Styles.

Data di uscita:22 settembre 2022

Genere:Thriller

Anno:2022

Regia:Olivia Wilde

Attori:Florence Pugh, Harry Styles, Olivia Wilde, Chris Pine, Gemma Chan, Nick Kroll, Douglas Smith, KiKi Layne, Timothy Simons, Kate Berlant, Asif Ali

Paese:USA

Durata:122 min

Distribuzione:Warner Bros. Pictures Italia

Sceneggiatura:Katie Silberman, Carey Van Dyke, Shane Van Dyke

Fotografia:Matthew Libatique

Montaggio:Jennifer Lame, Andrew Leven

Produzione:New Line Productions, Vertigo Entertainment

 

Recensione:

Voto: 6-


I protagonisti della pellicola sono Alice (rappresentata da Florence Pugh) e Jack (rappresentato da Harry Styles). La coppia vive presso la città di Victory. Tale comunità è idealizzata e realizzata da un’azienda che ospita oltre le famiglie, anche alcuni uomini che lavorano per un “progetto segreto Victory”.

Alla guida di questa idilliaca città, troviamo il loro amministratore delegato Frank (Chris Pine), che spazia il suo modo di essere tra un uomo d’azienda. ed un life coach motivazionale fissando ogni momento della vita di questa città.

La monotonia è la chiave di questa utopica citta costruita nel deserto. La mattina gli uomini escono per lavorare al “progetto top-secret Victory”, mentre le mogli restano a casa a pulire, a fare il bucato, a prepare la cena ed accogliere i mariti al rientro con un drink in mano.

Victory rappresenta una spensierata e perfetta rappresentazione della quotidianità borghese, in cui non c’è spazio per il disordine e il caos ma che dentro di se nasconde un mondo di disuguaglianze.

Un mondo utopico perché Alice, la protagonista tutto quello che sa del lavoro del marito, Jack, è che si occupa di “sviluppo di materiali all’avanguardia” e che ogni tanto la terra trema a causa di questi esperimenti. Le mogli sono tenute per contratto a non far domande. Ma quando una vicina di Florence Pugh, Margaret (rispettivamente Kiki Layne) dopo essersi spinta oltre la zona consentita nel deserto della città, inzia a mettere in discussione la vera natura della città, Alice si convince che questa idilliaca vita nasconde qualcosa di particolare e oscuro iniziando così a cercare delle risposte.

Il problema sorge però quando Alice inizia a porre domande su domande, portando così Jack a metterla in guardia sullo sfidare Frank, dichiarando che tutto questo potrebbe significare la fine della loro vita insieme.

Quello di Olivia Wilde è un film sul controllo dell’uomo sulla donna, sulla libertà fisica e intellettuale e sul piacere femminile con svolte distopiche e un colpo di scena che, proprio in virtù di tutto il cinema e la serialità di cui sopra, non arriva potente e inaspettato come nelle intenzioni di chi il film l’ha scritto e diretto.

Un messaggio che non colpisce ne in originalità ne in intensità, tutto disperso in coralità di ottimi attori che girano intorno ad una storia piuttosto opaca.

Il senso di soffocamento che voleva trasmettere la regista, probabilmente, è stato proiettato sulle relazione "extra scena", piuttosto che nella pellicola.

Un film che senza ombra di dubbio rimarrà nelle memorie di molti più per le vicende interne al cast che per un lungometraggio sul maschilismo e sulla lotta dell'indipendenza femminile.

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