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Diamanti grezzi | Recensione

Nel 2012, dopo aver corrotto con 100mila dollari due minatori falascia sottopagati, il gioielliere ebreo newyorkese Howard Ratner mette le mani su un opale nero allo stato grezzo contrabbandato dall'Etiopia. Avendo stimato il suo valore attorno a un milione di dollari, ha intenzione di metterlo all'astaper saldare il debito di 100mila dollari che ha col cognato Arno. Howard infatti è uno scommettitore incallito, la cui continua ricerca di puntate sempre più rischiose condiziona una vita già di per sé complicata.



Regia:Benny Safdie, Josh Safdie

Attori:Adam Sandler, Kevin Garnett, Julia Fox, Idina Menzel, Lakeith Stanfield, Eric Bogosian, Jonathan Aranbayev, Noa Fisher

Paese:USA

Distribuzione:Netflix

Sceneggiatura:Ronald Bronstein

Fotografia:Darius Khondji

Montaggio:Ronald Bronstein, Benny Safdie

Musiche:Daniel Lopatin

Produzione:Elara Pictures, Scott Rudin Productions, Sikelia Productions



Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️: 31 gennaio 2020

Voto: 6/10

Genere📽: thriller, drammatico

Pro🔝: Nettamente in ritardo rispetto agli USA, Diamanti Grezzi, da molti definita come una delle miglior pellicole dello scorso anno, è finalmente disponibile anche in Italia sulla piattaforma Netflix. Tra i punti forti della pellicola è doveroso iniziare da un buon lavoro di regia, capace di adattarsi bene allo stile dinamico della narrazione ma che riesce a mantenersi costante anche nella parte centrale del film, di certo meno confusionaria e caotica rispetto alla prima ora, e anche durante il finale, creando un buon gioco di suspence e tensione narrativa.

Il film, come appena sopracitato, si può dividere in tre parti: la prima ora, il momento centrale (definito dall’asta) e il finale. Tra questi tre “atti” quello più riuscito è di certo il finale, grazie al quale si riesce a salvare le sorti della pellicola.

Per quanto inferiore ai grandi big di attori protagonisti di quest’ultimo anno come Leonardo diCaprio (in C’era una volta a… Hollywood), Joaquin Phoenix (in Joker) o Adam Driver (Storia di un matrimonio), Adam Sandler stupisce per la sua interpretazione in un questo ruolo, nettamente diverso da quello che siamo abituati a vedere dall’attore americano.

Contro❌: Diamanti Grezzi però pecca di radici solide, come la mancanza vera e propria di una trama efficace, che soffre di certo di un mancato sviluppo del soggetto e di una sceneggiatura banale e confusionaria, a tratti quasi fastidiosa nel suo progredire (in particolare nella parte iniziale).

Se la prima parte è confusa e caotica, la parte centrale diventa invece noiosa ed eccessivamente lunga per i tempi di narrazione. La fotografia rimane a un livello medio\basso, malgrado avesse tutte le possibilità di fare un salto di qualità

adattandosi meglio alla regia.

In conclusione, Diamanti Grezzi non è propriamente il capolavoro definito da molti media americani ( e dallo stesso Sandler), ma piuttosto un film mediocre il cui maggior difetto è la mancanza di “cuore”, di un buon soggetto e di alcune linee precise da seguire sia all’interno della narrazione che propriamente nella parte tecnica.


Recensione a cura di Linda Giulio

Grafica a cura di Giulia Federici

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