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Boris - Storia di una serie poco Italiana | Recensione

Boris è una serie satirica e racconta il dietro le quinte di un brutto melodramma dal titolo 'Gli occhi del cuore 2'. Protagonista di questa strana produzione italiana è la troupe stessa che deve girare il melodramma, con un regista nevrotico, dei protagonisti egocentrici, un direttore della fotografia incompetente e dipendente dalla Coca Cola, un produttore esecutivo disonesto, stagisti schiavizzati e altri personaggi ancora. La serie è una parodia di tutto ciò che c'è di malsano nel processo produttivo dei network principali: opinioni politiche, inserti pubblicitari palesemente disonesti, storie stereotipate ed eccessive intromissioni manageriali. Anche quando le situazioni non sono comiche, il cast cerca di rendere il tutto divertente.



Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️: 2007-2010

Voto: 9 / 10

Genere📽: commedia, satira, grottesco

Quella di cui andremo a parlare oggi, è la storia di una delle serie tv italiane più amate e citate degli ultimi anni. Una serie che è riuscita a crearsi una sua comunità sempre più larga e compatta. Una serie che ha fatto sia ridere che riflettere, una “fuori serie” come voleva essere definita: stiamo parlando di “Boris”. Questa serie nasce nel lontano 2007 come commedia satirica narrante la storia di Alessandro, uno stagista che si ritroverà sul set della fiction italiana “Gli Occhi Del Cuore 2”, diretta dal regista Renè Ferretti, con il suo fidato pesce rosso Boris e la sua alquanto bizzarra squadra. Alessandro farà da occhi per lo spettatore con l’obiettivo di illustrare cosa realmente accade dietro un set di una fiction italiana: amori, amicizie, raccomandazioni, ordini ed ingiustizie. Tre stagioni (una meglio dell’altra) e un film andranno a dissezionare l’Italia come (non) la conosciamo, svelando diverse scomode realtà in maniera goliardica e quasi mai scontata. In assoluto il punto di forza della serie è proprio quello del coraggio: gli autori non si fanno scrupoli dinanzi a determinate limitazioni, lanciandoci messaggi che partono dal mondo della televisione fino ad arrivare al centro del potere incontrastato; lo fanno, ripetendo, attraverso una comicità molto intelligente, ciò grazie anche alla bravura degli attori nella serie come: Francesco Pannofino nei panni del regista René Ferretti, Pietro Sermonti nei panni del divo Stanis La Rochelle, Paolo Calabresi come il capo elettricista Biascica, la guest star Corrado Guzzanti che interpreta il folle Mariano Giusti e più che ne ha più ne metta. Al suo interno si trovano una moltitudine di personaggi, ma ognuno ha con sé una propria identità e una numerosa serie di battute che rispecchiano perfettamente sia il contesto, sia la natura stessa del personaggio, tanto da diventare assolutamente iconiche. Il tutto è coordinato da un ottimo reparto tecnico caratterizzata da una regia molto attenta alla scenografia e una sceneggiatura molto solida, creata con l’obiettivo di non “allungare il brodo” come molte serie tv hanno e continuano a fare. In conclusione “Boris” è una grandiosa satira che va a rispecchiare i problemi che un paese come il nostro ha tenuto per tanti anni, facendolo con gran coraggio, genuinità e divertendo lo spettatore attraverso battute che sono diventate iconiche. Come ben sappiamo, da un paio di giorni la serie è tornata sul catalogo della piattaforma “Netflix” e noi vi invitiamo caldamente a guardarla, anche solo per osservare la situazione in cui l’Italia, costellata da Cinepanettoni e serie tv senza qualità, era vittima senza che nessuno riuscisse a reagire. Tutto ciò faceva parte di un sistema, di una numerosissima quantità di meccanismi, che funzionavano con l’obiettivo di uccidere i nostri sogni.

Recensione a cura di Lorenzo Batocchi

Grafica a cura di Giulia Federici

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