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1917 | Recensione

Al culmine della prima guerra mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield e Blake ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.



Data di uscita:23 gennaio 2020

Genere:Drammatico, Guerra

Anno:2019

Regia:Sam Mendes

Attori:George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden, Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Claire Duburcq, Teresa Mahoney, Daniel Mays, Adrian Scarborough, Justin Edwards, Anson Boon

Paese:Gran Bretagna, USA

Durata:110 min

Distribuzione:01 Distribution

Sceneggiatura:Sam Mendes, Krysty Wilson-Cairns

Produzione:Amblin Partners, Neal Street Productions


Recensione:

Data di uscita in Italia : 23 gennaio 2020

Voto: 9/10

Genere🎬: Guerra, azione

Pro🔝: Allora prima di parlarvi di qualsiasi argomento a riguardo di questa meravigliosa pellicola, bisogna mettere in chiaro una cosa. Se non considerate, anche voi, che la regia di Sam Mendes si possa definire come l'ottava meraviglia del nostro pianeta, potete tranquillamente smettere di leggere questa recensione e passare a film di maggiore spessore come "me contro te".

"1917" è pura gioia per gli occhi. Un emozionante avventura che lo spettatore vive in prima persona, come se stesse combattendo anche lui quell'estenuante guerra. Sam Mendes mette in gioco tutto se stesso progettando un film incredibile che ha richiesto mesi di prove e 65 giorni di riprese irripetibili. Tutta la pellicola viene girata in piano sequenza con il conseguente incredibile coinvolgimento che questa tecnica comporta. Fin dal primo istante lo spettatore viene proiettato all'interno dello schermo, sente di essere parte della pellicola. Prova ansia, angoscia e paura non derivate dall'intensità del racconto (in parte semplice e già visto, ma ne parleremo dopo nei "contro") ma dall'intensità dell'immagine. Lo spettatore diventa il terzo compagno, scruta ogni pericolo, abbassa la guardia, diventa bersaglio vulnerabile, vive 1917 come un'esperienza di immersione totale. Ma se questa visione, per gli occhi è un puro orgasmo, per chi ascolta è un adrenalinica melodia di guerra.

Immagine e suono sono i compagni fedeli dei due protagonisti, George MacKay (Schofield), introverso romantico dai larghi occhi chiari, e Dean-Charles Chapman (Blake), adolescente attardato rivelato da Games of Thrones. Due attori semi sconosciuti che coerentemente al racconto compiono gesti eroici, ma non per la gloria. Li sempre al centro dello schermo per due ore di film. Sempre presenti, ma forse mai veri protagonisti, oscurati da una fotografia degna di mille premi oscar, ma che comunque compiono un lavoro strabiliante. Due ragazzi ordinari ma tenaci che ci accompagnino in questo viaggio, come fossero due ciceroni che ci mostrano la grandezza della guerra e indirettamente del famoso regista Messicano.

Una visione della guerra mai cosi particolare. La distruzione, il disgusto e l'assenza di umanità sono presenti in ogni frame della pellicola. Tutti fattori affrontati senza distogliere mai lo sguardo dai nostri anti-eroi. Un'illustrazione periferica del vero orrore, che ci mostra come nonostante tutto, la vita può ricrescere anche sopra una terra distrutta. Come i gli alberi di ciliegio del tenente Blake.

Contro❌: riuscire a costruire un film eccezionale nonostante una trama scontata, semplice e vista più e più volte è un difetto? In parte si. Perché se un film funziona, coinvolge ed emoziona (per i motivi di cui abbiamo parlato nei pro), non vuol dire che non possa presentare dei rammarichi che avrebbero potuto rendere la pellicola ancor più grande. Se le riprese sono idilliache e anche la recitazione dei due protagonisti è ottima, a mancare è quel tocco di brio che una narrazione convincente e maggiormente dettagliata avrebbero potuto aggiungere al lungometraggio. Un film ad un passo dalle stelle che si accontenta di toccare semplicemente le nuvole.

Recensione a cura di Matteo De Nicolò

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