VENOM: LA FURIA DI CARNAGE| RECENSIONE DELLA SECONDA PELLICOLA DEL "SONY'S SPIDERMAN UNIVERSE"
Dopo aver trovato un corpo ospite nel giornalista investigativo Eddie Brock, il simbionte alieno deve affrontare un nuovo nemico, Carnage, alter ego dell'assassino seriale Cletus Kasady.
Anno: 2021 Regista: Andy Serkis Attori: Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Reid Scott, Naomi Harris, Stephen Graham Paese: Stati uniti Durata: 97 minuti Distribuzione: Warner Bros. Entertainment Italia Sceneggiatura: Kelly Marcel
Produzione: Marvel Entertainment, Pascal Pictures, Sony Pictures Entertainment, Tencent Pictures

RECENSIONE:
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* Data di uscita in Italia: 14 ottobre 2021
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Voto: 5
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* Genere: fantasy, azione, commedia, thriller Ieri, dopo due settimane di ritardo rispetto agli Stati Uniti, è uscito anche in Italia "Venom: la furia di Carnage". Il primo capitolo aveva diviso il pubblico a metà: c'è chi lo ha apprezzato molto e chi lo ha completamente bocciato per il suo essere sconclusionato e privo di fedeltà al fumetto. Nonostante ciò, grazie a trailer esagerati e alla possibile presenza di spider-man nella scena post credit, la campagna marketing ha funzionato ed è riuscita a far salire l'hype di tutti i fan Marvel. Purtroppo però il film è in linea con i trailer sopra le righe, avvicinandosi maggiormente all'area più infantile del primo lungometraggio, perciò, a parte un paio di aspetti positivi, la pellicola non raggiunge la sufficienza.

Partendo da ciò che ci ha convinto, sono principalmente due le caratteristiche che fanno di "Venom: la furia di Carnage" un prodotto leggermente superiore rispetto al primo capitolo. Innanzitutto si può riscontrare una maggiore coesione e coerenza interna perché, dall'inizio alla fine, il tono della pellicola è sempre lo stesso: infantile, scherzoso e decisamente sopra le righe (mentre in "Venom" si passava da scene quasi horror a scene insensate, come quella del ristorante di aragoste). Il secondo, e migliore, pregio della pellicola è la sottotrama LGBT+. Infatti, buona parte della narrazione è incentrata sul rapporto tra Venom ed Eddie e sulla vergogna che quest'ultimo prova nel mostrare il simbionte, tant'è che i due si separano per ricongiungersi solo nel finale e facendo intendere che il loro rapporto, d'ora in poi, sarà vissuto liberamente. Quindi, tenendo conto che il simbionte è caratterizzato come un uomo, questo legame può tranquillamente essere sottinteso come una relazione gay in cui, alla fine, non ci si vergogna delle proprie relazioni. In maniera sottile, comunica allo spettatore un messaggio importante perciò deve essere apprezzato. Considerando che il primo capitolo non aveva nessuna di queste due caratteristiche, si può ritenere questa pellicola come un passo in avanti.

Il problema, però, è tutto il resto. Infatti, a parte queste due eccezioni, il film è pieno di difetti sotto diversi punti di vista. Naturalmente, dopo che il primo capitolo aveva incassato tantissimo, è normale che il tono della pellicola sarebbe rimasto lo stesso però, più di una volta, è stato superato il limite della decenza. In soli 90 minuti, è incredibile quante scene prive di senso, con un umorismo infantile e inutili siano presenti. Infatti, nonostante il minutaggio risicato per un Blockbuster, la storia risulta allungata e il rapporto di causa effetto è, spesso, incomprensibile. Sembra più una successione di sequenze che cercano di far ridere più che una trama. Inoltre, nonostante un budget nella media, anche il comparto tecnico è insufficiente. Tranne per la suggestiva location finale, che riesce a donare allo spettatore un'atmosfera gotica e ben contestualizzata con l'estetica dei due personaggi, tutto il resto non si salva. La regia di Andy Serkis è confusionaria e senza nessun guizzo tant'è che nessuna scena riesce a lasciare il segno. Inoltre la cgi è peggiore di quella nei trailer perché, più che risultare cartoonesca, è di bassa qualità e distoglie l'attenzione in determinate scene.

In conclusione, "Venom: la furia di Carnage" è un film insufficiente, con una trama sconclusionata e con un comparto tecnico indegno per il budget a disposizione e, naturalmente, quei pochi elementi positivi presenti non riescono a sollevare il film.
P.S. non tutti sanno che questa pellicola è il secondo tassello del "SSU", ovvero il "Sony's Spiderman universe". Si tratta dell'universo dei personaggi Marvel (cioè Spiderman e tutti quelli che, sia a livello fumettistico che cinematografico, gravitano intorno all'uomo ragno) di proprietà della Sony, infatti, senza fare spoiler, vi raccomandiamo di restare in sala fino alla fine per vedere la scena post-credit per comprendere i primi passi di espansione di questo universo.