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Top Gun: Maverick - Recensione in anteprima del ritorno di Pete Maverick.

Trentaquattro anni dopo il primo film, Pete "Maverick" Mitchell diventa istruttore di volo nella scuola "Top Gun", nella quale partecipa anche il figlio del perduto amico Goose.


Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Anno: 2022

Durata: 131 min

Genere: azione, drammatico

Regia: Joseph Kosinski

Soggetto: Personaggi di Jim Cash e Jack Epps Jr.

Sceneggiatura: Ehren Kruger, Christopher McQuarrie, Eric Warren Singer

Distribuzione in italiano: Eagle Pictures

Fotografia: Claudio Miranda

Effetti speciali: Shane Dzicek, Pete Kelley

Musiche: Harold Faltermeyer, Hans Zimmer, Lorne Balfe

Scenografia: Jeremy Hindle

Costumi: Marlene Stewart

Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm, Ed Harris, Manny Jacinto.

 

Recensione:


Voto: 7\10


Oltre trent'anni dopo il clamoroso successo di Top Gun (1986), Tom Cruise torna a vestire la divisa di Pete "Maverick" Mitchell.

La peculiarità di questo sequel è la necessità del protagonista di un epilogo che deve essere raccontato, Pete infatti è in un limbo tra il lutto dell'amico Goose, tragicamente morto nel primo film, e tra l'incertezza di un futuro che non sembra voler affrontare, ma che vive continuando a fare ciò che meglio gli riesce: volare.

L'improvvisa promozione a capitano e conseguentemente a istruttore presso la scuola "Top Gun", di cui il figlio di Goose, Bradley "Rooster" Bradshaw (Miles Teller) fa parte come allievo, mette finalmente Pete faccia a faccia con il suo passato e il suo futuro.

Ed è proprio che sul binomio passato - futuro che Top Gun: Maverick plasma la sua narrazione.

Innegabile è il peso che il titolo porta con sè, soprattutto per quella generazione a cui tanto è caro il mondo militare e la figura eroica di Tom Cruise e questo specifico pubblico non potrà che essere soddisfatto della pellicola, sia per quanto riguarda le scene aeree, in cui la regia di Joseph Kosinski dà il suo meglio, sia per l'aspetto fortemente nostalgico, ma comunque rispettoso, di quei anni e di quel culto che il primo capitolo incarnava.

Allontanandoci però da questa visione romantica ( e romanticizzata ) di un'epoca passata, è evidente come talvolta il film ricada in un eccessivo machismo che risulta spesso esasperato. A conferma di ciò anche la mediocre gestione di tutto ciò che si allontana dal mondo militare, come il rapporto tra Pete e Penny Benjamin (Jennifer Connelly), rilegato a vecchie e artefatte scene a rallentatore e battute fugaci.

Le nuove aggiunte al cast, tra cui spiccano Miles Teller e Glen Powell, risultano ben assortiti e rispecchiano i giusti tempi comici e drammatici di una sceneggiatura (Ehren Kruger, Christopher McQuarrie, Eric Warren Singer) capace di alternare il già citato binomio passato - futuro, ma anche nostalgia - novità e vecchi eroi e nuovi eroi.

In conclusione, e con grande sorpresa, il più grande pregio di Top Gun: Maverick è quello di avere un senso, in primis e soprattutto per l'arco narrativo del suo celebre protagonista, in aggiunta positiva poi il solido cast secondario e una trama non banale e ben costruita. Lo "svecchiamento" però del modo di vedere i personaggi maschili - invincibili, immutabili, improntati sul dovere - e la rappresentazione dell'interesse amoroso necessita di un maggior lavoro, sia a livello di scrittura che di messa in scena.




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