The Old Guard racconta la storia di un gruppo di soldati immortali che opera attraverso le diverse epoche storiche. Intrappolata nell'immortalità senza conoscerne le ragioni, Andromache of Scythia, detta Andy, e i suoi compagni di viaggio offrono i loro servizi a pagamento al miglior offerente
Regia:Gina Prince-Bythewood
Attori:Charlize Theron, Chiwetel Ejiofor, Matthias Schoenaerts, KiKi Layne, Harry Melling, Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Natacha Karam, Veronica Ngo, Anamaria Marinca, Joey Ansah
Paese:USA
Durata:118 min
Distribuzione:Netflix
Sceneggiatura:Greg Rucka
Fotografia:Barry Ackroyd, Tami Reiker
Montaggio:Terilyn A. Shropshire
Musiche:Volker Bertelmann, Dustin O'Halloran
Produzione:Denver and Delilah Productions, Dune Films, Netflix
Recensione:
Data di uscita in Italia 🗓️: 10-07-2020
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Voto: 7/10
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Genere📽: Azione, Fantascienza
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Pro🔝:The old guard, tratto dall’omonimo fumetto di Greg Rucka, racconta di un
team di supereroi che non hanno scelto di esserlo. A capo del gruppo
Andromaca di Scinzia, alias Andy, la più antica discendente di una di stirpe
guerrieri immortali. Attraverso i millenni, Andy si è sempre proposta di mettere
il suo segreto al servizio dell’umanità per risolvere missioni impossibili per i
mortali e di trovare altri guerrieri come lei per salvarli dall’invidia delle persone
da loro amate e per condividere il vuoto dell’eternità. Un film d’azione con
protagonisti un gruppo di guerrieri immortali sarebbe ben poco interessante; ciò
che permette al film di mantenere costante un certo livello di suspense è il fatto
che questo dono non è infinito: prima o poi anche per gli immortali arriverà la
fine, ma nessuno di loro sa quando le ferite di arma da fuoco o le rotture degli
arti smetteranno di sanarsi. Quando una cooperativa farmaceutica si metterà
sulle loro tracce, il loro obiettivo, più che sopravvivere, sarà scappare.
La protagonista assoluta della pellicola è una magnetica Charlize Theron,
capace di dare profondità a un personaggio di per sé ben scritto: dilaniata dal
senso di colpa per la perdita di un’amica durante i processi per stregoneria del
diciassettesimo secolo, il peso dei millenni si fa sentire sulle spalle di una donna
incapace di ricordare il volto della madre. Il personaggio riesce a rivelare tutte le
sue sfaccettature grazie al dialogo, spesso contrastivo, con l’ultima arrivata nel
gruppo, la giovane marine Nile Freeman, che ricorderà agli altri membri del
gruppo, e soprattutto ad Andy, che esiste ancora qualcosa per cui vale ancora la
pena combattere.
Anche gli altri attori del cast sono di alto livello e Luca Marinelli si
conferma un attore di livello internazionale, a proprio agio con l’inglese, un po'
meno con il doppiaggio.
Per valutare la riuscita di un progetto del genere, ancora più delle singole
interpretazioni, è necessario considerare la resa delle scene d’azione. A
differenza del recente Tyler Rake, il film diretto da Gina Prince-Bythewood,
preferisce lasciare da parte il long take preferendo un montaggio dai ritmi
sempre vivaci. Non è raro vedere scene d’azione confusionarie in cui un
montaggio troppo frenetico inficia la comprensione di ciò che sta succedendo su
schermo ma, in questo caso, gli stacchi non sono mai eccessivi e la regia riesce a
trovare la giusta amalgama tra piano sequenza e stacco che consente di
esprimere il massimo dalle belle coreografie negli scontri.
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Contro❌: se il punto di forza di questo prodotto sono senza dubbio le
interpretazioni del cast e le scene d’azione, è impossibile non rivolgere una
critica agli sceneggiatori. Un fenomeno sempre più ricorrente che riguarda
soprattutto i film prodotti apposta per piattaforme come Netflix è la sfumatura di
confini tra serie tv e lungometraggio. Nel caso di The old guard sembra chiara la
volontà di fare di questo progetto il punto d’inizio di una serie di film dedicata a
questi eroi. Il problema sopraggiunge nel momento in cui, consapevoli di questo,
gli sceneggiatori decidono volontariamente di lasciare in sospeso alcune
questioni, domande, storie di personaggi secondari, ripromettendosi di
concluderle nella “puntata” successiva. Questo puntare sul lungo termine non
può far altro che ridurre la qualità di scrittura del prodotto nella sua singolarità.
The old guard resta comunque una produzione valida che riesce ad intrattenere
lo spettatore senza problemi per due ore filate.
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Recensione a cura di Matteo Angelica
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Grafiche a cura di Giulia Federici
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