Sotto il sole di Riccione | Recensione
Mentre si trovano a passare le vacanze sulle spiagge di Riccione, alcuni ragazzi fanno amicizia tra loro e si aiutano a vicenda a gestire le relazioni romantiche e le cotte estive.

Regia:YouNuts
Attori:Cristiano Caccamo, Davide Calgaro, Matteo Oscar Giuggioli, Ludovica Martino, Saul Nanni, Fotinì Peluso, Lorenzo Zurzolo, Claudia Tranchese, Giulia Schiavo, Maria Luisa De Crescenzo, Rosanna Sapia, Tommaso Paradiso, Sergio Ruggeri, Luca Ward, Andrea Roncato, Isabella Ferrari
Paese:Italia
Distribuzione:Netflix
Sceneggiatura:Enrico Vanzina, Caterina Salvadori, Ciro Zecca
Fotografia:Davide Manca
Montaggio:Francesco Galli
Musiche:Tommaso Paradiso
Produzione:Lucky Red, New International, Mediaset
Recensione:
DATA DI USCITA IN ITALIA🗓️: 1 Luglio 2020 (Netflix)
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GENERE📽: Commedia, Sentimentale
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VOTO: 5-/10
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PRO🔝: Riguardo a “Sotto Il Sole Di Riccione”, seguito spirituale di “Sapore Di Mare”,
si possono salvare poche cose. La regia è una di queste: sul profilo puramente tecnico
gli “YouNuts!” (alle prese con la loro opera prima) fanno il loro lavoro, divertendosi
molto attraverso molti movimenti di camera e panoramiche interessanti facendo, tutto
sommato, un buon lavoro. Altro merito è lo spirito che ricalca in pieno la pellicola
“Sapore Di Mare” del 1983 e l’essersi contestualizzata bene, inserendosi
perfettamente nel filone di film a cui appartiene. Inoltre, sorprendentemente, è un
lungometraggio che intrattiene il target a cui rivolto (dai 14 ai 18 anni secondo il
nostro punto di vista) e in senso lato riesce a raggiungere il proprio obiettivo.
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CONTRO❌: Qui iniziano le note dolenti, molto evidenti e pervasive nel film. Innanzi tutto l’intera pellicola non è altro che, sia un video musicale dei “TheGiornalisti”, sia una pubblicità di un’ora e quaranta su Riccione (enfatizzando i vari eventi ricorrenti nell’estate della città Romagnola).
Il lato negativo maggiore in assoluto è lo sviluppo dei personaggi, perno centrale della
pellicola: tutti i personaggi vengono caricaturati come delle macchiette, ad esempio: lo
sfigato occhialuto, il Lebowski della situazione, il bagnino attraente, la Comic relief,
la madre opprimente, il vecchio sex symbol e chi più ha più ne metta. Sono un numero
illimitato di stereotipi, presentati in maniera estremamente connotata (enfatizzando le
caratteristiche tipo di ognuno), ma che con il passare del tempo si appiattiscono
inevitabilmente, diventando vittime di eventi riferibili alla “commedia dell’equivoco”.
Inoltre lo studio delle nuove generazioni avviene in maniera superficiale e si limita ad
inserire le seguenti frasi nei dialoghi: "Bro", "piglia bene", "grande zio", "trollando", "friendzone"
È un film che non innova determinati schemi narrativi ormai ripetuti negli anni, difetto
che rende il lungometraggio, non solo retorico, ma anche molto superfluo.
In conclusione, "Sotto Il Sole Di Riccione" è uno spot pubblicitario dell’estate a
Riccione, un film che avrebbe voluto essere dirompente mentre invece è: scontato, e
molto, ma molto superficiale. Un lungometraggio che riesce solamente ad intrattenere
il target a cui è rivolto, ma appena fuoriesce da quest'ultimo non fa altro che riscaldareuna minestra di cui ormai non abbiamo più bisogno.

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Recensione a cura di Lorenzo Batocchi
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Grafica a cura di Giulia Federici
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