
Snowpiercer | Recensione
2031. Dopo il fallimento di un esperimento per contrastare il riscaldamento globale, una vera e propria Era Glaciale stermina tutti gli abitanti del pianeta. Gli unici sopravvissuti sono i viaggiatori che hanno lottato con tutte le loro forze per procurarsi un biglietto ed aggiudicarsi un posto a bordo dello Snowpiercer, un treno ad alta velocità che fa il giro del mondo e che trae energia da un motore in moto perpetuo. Questo treno è l’unico mezzo che garantisce la sopravvivenza, diventando un microcosmo di società umana diviso in classi sociali

Anno:2013
Regia:Bong Joon Ho
Attori:Chris Evans, Jamie Bell, John Hurt, Tilda Swinton, Kang-ho Song, Octavia Spencer, Ed Harris, Ewen Bremner, Alison Pill, Luke Pasqualino, Kenny Doughty, Steve Park, Tómas Lemarquis, Clark Middleton
Paese:Corea del Sud, USA, Francia
Durata:126 min
Distribuzione:Koch Media
Sceneggiatura:Bong Joon Ho, Kelly Masterson, Park Chan-wook
Montaggio:Steve M. Choe
Musiche:Marco Beltrami
Produzione:Moho Films, Opus Pictures, SnowPiercer, Stillking Films
DATA DI USCITA IN ITALIA: 27 Febbraio 2014 (Attualmente disponibile su Prime
Video)
GENERE: Azione, Fantascienza, Drammatico
VOTO: 9
PRO: Siamo nel 2031, le città sono sommerse dalla neve, un treno con a bordo
gli ultimi superstiti della razza umana, una reclusione perenne.
Queste sono le premesse di “Snowpiercer”, pellicola narrante di un futuro
distopico (tratta dall'omonima graphic novel) che vede il mondo immerso in
una nuova era glaciale, causata da un esperimento fallito per salvare il mondo
dal riscaldamento globale; tutta l’umanità sopravvissuta vive all’interno di un
treno creato dal geniale inventore Wilford. Come spesso viene ripetuto
all’interno della pellicola “Il treno è il mondo”, prendendone i vantaggi e
svantaggi che l’uomo si è portato indietro dalla sua esperienza con la terra.
Appare già da primo occhio che il treno è suddiviso in base alla classe
sociale, in testa i più ricchi e potenti, nella coda la classe “proletaria” che nutre
da anni la speranza di una rivolta per far sì che le cose possano cambiare: ed
è qui che nasce la storia della pellicola.
Quello a cui ci troviamo di fronte è un film completo sotto tutti i punti di vista,
partendo dal lato tecnico, fino ad arrivare agli attori, la sceneggiatura e la sua
poetica. Il tutto è coordinato da un eccellente regia del premio oscar Bong
Joon Ho, confermandosi nel cinema occidentale grazie a numerose pellicole
di una grandissima qualità (come “Parasite” e “Memorie Di Un Assassinio”). Il
film è fortemente permeato dallo stile del regista, che mischia il grottesco della
vicenda e di molti personaggi con una violenza molto cruda, sia fisica che
psicologica.
I personaggi sono ben caratterizzati e ben recitati da attori rinomati, nota di
merito va soprattutto a Chris Evans (il Leader della coda del treno) e al “Jolly”
di Joon Ho, ovvero Kang-ho Song, attore quasi sempre presente nelle
pellicole dell’autore, in questa pellicola riveste il ruolo di un personaggio molto
interessante. Ottima pure la struttura narrativa, caratterizzata da un crescendo
sempre costante e dialoghi accattivanti con l'obiettivo di stravolgere
(positivamente) il senso della pellicola; il tutto affiancato da una asfissiante
colonna sonora, molto attenta soprattutto alle scene più action.
Come dice il titolo di un famoso libro scritto da Ying Chang Compestine: “La
rivoluzione non è un pranzo di gala”; ed è esattamente ciò che accade in
questa pellicola. Si tratta di una rivoluzione basata sul sangue, una lotta di
classe, il proletariato contro la borghesia, scenari che conosciamo bene e che
si trovano in molti libri e testi storici. E ciò è da annoverare poiché il realismo
che viene esalato è tangibile, come anche un'analisi sul potere e sulla
gestione del popolo, elementi presenti nella pellicola che rendono il tutto molto
più interessante e riflessivo. Come ultimo aspetto volevamo parlarvi della
scenografia, in assoluto uno dei punti di forza maggiore: scenari sporchi e
poveri, puliti, armoniosi, grotteschi e surreali. La sua dettagliata e variegata
scenografia va a rendere la pellicola unica e indimenticabile.
In conclusione, “Snowpiercer” è una storia di lotta di classe ambientata in un
mondo (quale il treno) molto lontana dalla nostra quotidianità, che ci da
elementi di puro realismo conditi da altri di tipo grotteschi. È un'opera che da
spazio alla riflessione ed è caratterizzata da un grandissimo reparto tecnico.
Nonostante sia ambientato in un mondo distopico, è inevitabile immaginare
che certi eventi possono tranquillamente esistere nella nostra realtà, ciò è
dovuto all’uomo che vuole sempre controllare, non curante delle conseguenze
imminenti.
La prossima settimana uscirà su Netflix la serie televisiva tratta dal film e
andiamo a nutrire grande speranza che il tutto possa essere bello come la
pellicola, entrata con prepotenza nei film più importanti dello scorso decennio.
CONTRO: Certamente può essere una pellicola non adatta a tutti, soprattutto a
quelli “sensibili di stomaco” causate dalla crudezza di determinate scene.
Ma pensiamo che sia un film che non abbia difetti e che non faccia perdere
smalto a un'opera che ancora oggi ricordiamo con grande entusiasmo.


Recensione a cura di Lorenzo Batocchi
Grafica a cura di Giulia Federici
