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SHANG CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI | RECENSIONE DEL NUOVO FILM MARVEL

Shang-Chi si deve confrontare con il passato che pensava di essersi lasciato alle spalle una volta finito nella rete dell’organizzazione dei Dieci anelli.

Anno: 2021

Regista: Destin Daniel Cretton

Attori: Simu Liu, Awkwafina, Meng'er Zhang, Tony Leung, Fala Cheng, Benedict Wong, Ben Kingsley

Paese: Stati Uniti

Durata: 132 minuti

Distribuzione: Walt Disney Studios

Sceneggiatura: David Callaham, Destin Daniel Cretton

Produzione: Marvel Studios

Fotografia: William Pope

 

RECENSIONE:

Data di uscita in Italia: 1 settembre 2021

Voto: 7.5

Genere: cinecomic, azione

Dopo una partenza "leggera" con l'uscita di "Black Widow", finalmente la fase 4 dell'MCU entra nel vivo con l'arrivo nelle sale di "Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli". Infatti, a livello cinematografico, la macro trama dell'universo Marvel era ferma da più di 2 anni siccome il film precedente è un prequel. Nonostante ciò, però, l'aspetto più interessante era quello di vedere come la Marvel si sarebbe comportata in un genere nuovo siccome, già dalle serie, si può notare che tutti i progetti siano contrassegnati dall'incontro tra generi diversi e, in questo caso, tra il cinecomic classico e le arti marziali.

"Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli" riesce non solo a rendere credibili i combattimenti tipici dell'Oriente in un prodotto puramente occidentale ma, sorprendentemente, va oltre e si immerge completamente nella cultura cinese. Infatti è proprio questa immersività estranea a noi occidentali che ha spaccato il pubblico in due. Ad esempio non si trova il classico viaggio dell'eroe che col passare del minutaggio cresce e diventa più forte ma la sceneggiatura punta su una crescita interiore del protagonista siccome si deve confrontare con il proprio passato. Un altro esempio che testimonia questa visione maggiormente orientale sono le motivazioni del nemico: non ci si trova di fronte ad un villain che desidera il potere o la vendetta ma è spinto da voci e miti tipici dell'oriente e assolutamente lontani dalla nostra cultura. Per fare dei paragoni, sono dinamiche similari a quelle dei manga e degli anime. Perciò, come si può notare da questi esempi, la caratterizzazione e lo sviluppo dei personaggi è diverso dai tipici film Marvel e abbraccia pellicole lontane a noi, riuscendoci il più delle volte. Sotto il punto di vista della caratterizzazione dei personaggi però non funziona tutto perfettamente. Infatti se il percorso spirituale e interiore è ben contestualizzato, il carattere del protagonista doveva essere maggiormente approfondito siccome, alla fine della pellicola, non si riesce a descrivere shang-chi perché, in base a chi si trova accanto, si comporta di conseguenza (se è vicino a un personaggio divertente, scherza, se è vicino ad un personaggio serio, lo diventa anche lui e così via). Sicuramente non aiuta Simu Liu perché, nonostante sia un ottimo attore, non ha un viso carismatico. Perciò perde il confronto accanto ad altri attori come Tony Leung o Awkwafina.

Come sottotesto, "Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli" fa un ottimo lavoro di analisi nei confronti degli asio-americani di seconda o terza generazione che ormai sono cresciuti in occidente e sono lontani dalle tradizioni cinesi o, in generale, orientali. Infatti i due protagonisti, Shang Chi e Katy, la sua migliore amica, hanno avuto infanzie molto diverse ma, da molto tempo, vivono negli Stati Uniti e sono lontani spiritualmente dalle loro origini cinesi. Soprattutto dal momento in cui arrivano in Cina, scoprono il loro retaggio culturale e, in maniera intelligente, non viene rinnegato il loro essere americani ma vengono sollevati pro e contro di entrambe le culture. Non a caso, nel finale, entrambi sono orgogliosi di essere "cittadini del mondo".

Per quanto riguarda i combattimenti, si può solo dire che "Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli" è uno dei film Marvel meglio coreografati dell'intero MCU. In pieno stile orientale, i combattimenti sono caratterizzati da grandi movimenti di macchina e da reazioni "esagerate" da parte dei combattenti (che non risultano assolutamente artificiali ma semplicemente inusuali nel nostro modo di fare cinema).

Le coreografie e la regia svolgono un lavoro eccezionale perché i personaggi non si limitano a sfidarsi ma, come avviene in pellicole come "la tigre e il dragone", i due sfidanti si conoscono e si studiano attraverso il combattimento come avviene, ad esempio, all'inizio della pellicola tra i genitori di Shang Chi. Sotto questo punto di vista, l'unico difetto che si può riscontrare è la perdita di coerenza in alcuni momenti siccome, inspiegabilmente, in alcune occasioni i personaggi combattono nel solito stile Marvel per poi riavvicinarsi allo stile orientale nella sfida successiva.

In conclusione, "Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli" non compie un qualcosa di rivoluzionario siccome, semplicemente, prende le caratteristiche principali del cinema orientale e le unisce con un film Marvel ma il fatto che tutti gli elementi, come la caratterizzazione dei personaggi o la sottotrama sociale, funzionino e il coraggio di aver osato così tanto rende questa pellicola unica all'interno dell'MCU.


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