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Sex education 2 | Recensione

La storia è ambientata in una cittadina inglese, dove vive Otis, un adolescente imbranato e “sfigato”, studente della Moordale High e figlio di una sessuologa. Circondato da manuali, video e conversazioni fin troppo esplicite relative al sesso, il ragazzo si ritrova, pur non volendo, ad essere esperto in materia, nonostante sia ancora vergine. Quando a scuola si viene a sapere della sua vasta esperienza (teorica), Otis si rende conto di poter usare le proprie conoscenze per guadagnarsi una posizione sociale più favorevole tra i coetanei.



Ideatore:Laurie Nunn

Attori:Asa Butterfield, Gillian Anderson, Ncuti Gatwa, Emma Mackey, Connor Swindells, Kedar Williams-Stirling, Alistair Petrie, Mimi Keene, Aimee Lou Wood

Anno:2019

Paese:Gran Bretagna

Produzione:Eleven Film

Durata:50 min

Stato:In produzione


Recensione:

Data di uscita in Italia : 17 gennaio 2020 (seconda stagione)

Voto: 8,5/10

Genere🎬: commedia

Pro🔝: Dopo il successo della prima stagione, Sex Education ritorna sugli schermi degli abbonati Netflix.

Mantenendo sempre alto il livello di comicità, fortemente influenzata dal british humor, questa nuova stagione ha come maggior pregio quello di riuscire a trattare argomenti, ancora considerati in qualche modo Taboo, con una straordinaria leggerezza, raggiunta con ottimi dialoghi, adatti a un target teen, tanto quanto a uno più adulto, e a un forte senso di empatia verso ogni personaggio, per quanto diversi tra loro essi siano.

In questi nuovi episodi vediamo l’evoluzione di alcune storyline raccontate in secondo piano nel corso della precedente stagione, come quella di Eric e Adam e il rapporto tra Otis e il padre, solamente accennata nella stagione precedente, parallelamente al difficile rapporto madre - figlia legato al personaggio di Meave.

Il successo di Sex Education risiede anche nella capacità di rappresentare i teenager non come un ammasso di personaggi confusi e in preda agli ormoni, come la maggior parte dei teen drama, ma come persone che cercano, e combattono, per trovare un equilibrio in un modo di adulti che spesso tende a mettergli da parte ed etichettarli come indomabili e incomprensibili. Adolescenti che cercano di essere adulti e adulti che ancora devono crescere, dopo tutto la linea è molto sottile. La tematica dell’educazione sessuale, centro narrativo della prima stagione, viene ripresa in una chiave diversa: più formale e teorica, in cui si sottolinea la grave mancanza di volontà delle scuole (e degli adulti) di voler informare, e formare, i più giovani sul mondo del sesso.

Tra la scoperta di loro stessi, coalizioni femministe e confusioni sessuali, le vicende si susseguono in modo lineare e mai confuso, sottolineando ancora una volta la semplicità di questa serie tv, che ne diventa punto cardine di bellezza; il tutto accompagnato da una colonna sonora che non stona mai e che diventa parte integrante della narrazione (e che si può trovare facilmente anche su spotify).

Contro❌: questa seconda stagione però si imposta eccessivamente come una stagione di “transizione” tra quella che è stata la prima e quella che sarà la terza.

Si ha l’impressione che, più che una nuova stagione, si tratti piuttosto di una seconda parte di quella precedente, mostrando poche evoluzioni dei personaggi (evoluzioni per altro riassunte frettolosamente) e poche vicissitudini narrative.

Anche i rapporti sopraccitati tendono a evolversi e a concludersi in pochi minuti durante gli episodi e in modo quasi superficiale.

Vedendola da un lato più positivo, possiamo quindi dedurre che la prossima stagione porterà invece a grandi cambiamenti, con la speranza che non si perda la leggerezza narrativa che contraddistingue la serie.

Recensione a cura di Linda Giulio

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