Poor Thing - Povere Creature| Recensione del film di Yorgos Lanthimos con Emma stone a Venezia80
Nel contesto di una Londra ottocentesca, Bella Baxter (Emma Stone) è lo strano risultato di un esperimento condotto dal Dr. Godwin Baxter (Willem Defoe).
Nonostante l’apparente brutalità, Godwin tiene molto alla sua “creatura”. Tanto da volerla proteggere e preservare da quelli che sono i pericoli del mondo al difuori delle mura casalinghe. Bella vede crescere però in lei sempre di più la fiamma della conoscenza e così, dopo aver incontrato un l’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), la ragazza decide di fare una fuga avventurosa con quest’ultimo in un viaggio in giro per l’Europa.

Data di uscita:25 gennaio 2024
Genere:Fantascienza, Sentimentale
Anno:2023
Regia:Yorgos Lanthimos
Attori:Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Jerrod Carmichael, Margaret Qualley, Christopher Abbott, Kathryn Hunter, Damien Bonnard, Roderick Hill, John Locke, Jeremy Wheeler
Paese:USA, Irlanda, Gran Bretagna
Durata:141 min
Distribuzione:The Walt Disney Company Italia
Sceneggiatura:Tony McNamara
Fotografia:Robbie Ryan
Montaggio:Yorgos Mavropsaridis
Musiche:Jerskin Fendrix
Produzione:Searchlight Pictures, Element Pictures, Film4
Nuovo Film, stesso Yorgos Lanthimos, grottesco, tagliente ed originale. La rappresentazione di una società cruda e apparentemente incomprensibile descritta dal punto di vista di una donna con gli occhi di una bambina. Il riadattamento in chiave moderna di un Frankestain donna, non temuta dal mondo ma quasi desiderata e ingabbiata. Il racconto surrealista, sia in chiave narrativa che grafica, ci porta alla scoperta di un mondo grottesco in cui la protagonista, Bella, è una donna completamente disinibita sessualmente, che ama la carne, la perversione e che non sente altra voce se non la propria. Una donna che ha il pieno controllo della situazione perfino durante una prestazione sessuale a pagamento. Bella sa quello che vuole e come ottenerlo.

Lo sviluppo della pellicola, corre di pari passo con la crescita emotiva e psicologica della protagonista, con le varie fasi di crescita che ogni essere umano affronta. Nella visione astratta di Lanthimos non fatico a credere che nella pellicola il regista abbia voluto rappresentare anche le fasi di sviluppo Freudiane come quella orale o fallica. Il passaggio adolescenziale con lo sviluppo della sessualità e il rinnegamento delle figure genitoriali è sicuramente la chiave di volta della pellicola che inizia il suo effettivo obbiettivo. Raccontare ciò che una donna potrebbe essere se fosse effettivamente libera dagli schemi sociali, un'ingenuità "degna" dei bambini, e di chi affronta il mondo senza tutti i processi di mentalizzazione che spesso diventano la nostra condanna. Ed ecco quindi che la violenza per certi versi fa ridere, la morte risulta normale e che l'unico concetto da inseguire è "la libertà". Inizialmente vista come un concetto fanciullesco di "faccio come voglio" per poi diventare rappresentazione pura di un mondo in cui è possibile scegliere in piena autonomia ogni cosa, anche come utilizzare il proprio corpo.

La storia convince, diverte e intriga, in una modalità narrativa propria del registra Greco che per gli amanti del suo stile risulterà probabilmente essere una delle sue migliori opere. Per tutti gli altri sarà una pellicola forse leggermente psicotica con un eccessiva ripetitività di alcuni concetti e scene legate all'indipendenza sessuale della protagonista.