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Loki | Recensione della terza serie dell'MCU

Dopo aver rubato il Tesseract durante gli eventi di Avengers: Endgame, una versione alternativa di Loki viene catturata dalla Time Variance Authority (TVA), un'organizzazione che esiste al di fuori dello spazio-tempo e monitora le linee temporali. La TVA offre a Loki due opzioni: essere cancellato dall'esistenza, essendo egli una variante temporale, oppure aiutarli a fermare una pericolosa minaccia. Loki si trova così coinvolto in un'avventura che lo porterà a viaggiare per il tempo e per lo spazio.

Stagione: 1

Puntate: 6

Anno: 2021

Regista: Kate Herron

Attori: Tom Hiddleston, Owen Wilson, Sophia Di Martino, Gugu Mbatha-Raw, Wunmi Mosaku, Eugene Cordero, Sasha Lane, Jack Veal, DeObia Oparei, Richard E. Grant, Jonathan Majors

Paese: Stati Uniti

Durata: 43-55 minuti ad episodio

Distribuzione: Disney plus

Sceneggiatura: Michael Waldron

Fotografia: Autumn Durald Arkapaw

Montaggio:

Produzione: Marvel Studios

 

RECENSIONE:

Data di uscita in Italia: 9 giugno 2021

Voto: 7-

Genere: avventura, azione, fantascienza, fantastico, thriller


Pochi giorni fa, sulla piattaforma streaming di Topolino, è stato pubblicato il sesto ed ultimo episodio di "Loki", la terza serie targata Marvel Studios. Fin dall'annuncio dell'intera Fase 4 dell'MCU, "Loki" si è sempre posizionato in alto nella personale classifica dell'hype, anche se dopo i diversi errori presenti nelle due serie precedenti un po' di timore nei confronti del prodotto è salito. Purtroppo, anche questa volta, si è lontani dalla qualità media che i Marvel Studios ci hanno abituato con le pellicole delle prime tre fasi, anche se i difetti presenti in questa serie si discostano sia da "Wandavision" che da "The Falcon and the Winter Soldier". Infatti se nel primo caso il problema principale è stata la gestione della parte mystery, soprattutto legato alle azioni di Agata, mentre nel secondo il problema principale è stato il modo in cui sono stati raccontati gli eventi, nel caso di "Loki" il problema principale sono il ritmo e le risposte che abbiamo avuto nel finale.

Partendo dagli aspetti positivi, la prima caratteristica che risale agli occhi è la recitazione perché raramente si è assistito ad un livello così alto per ogni singolo personaggio. Infatti, sin dalla prima scena, tutti sono in sintonia e riescono ad esprimere le emozioni del proprio personaggio al meglio, tant'è che si riesce a percepire di più l'aria da buddy comedy con questi personaggi che non si sono mai visti piuttosto che tra bucky e Falcon nella loro serie. Non a caso, moltissimi hanno apprezzato il rapporto tra Loki e Moebius. Inoltre, ed è ciò che reca maggior dispiacere, l'inizio della serie, ovvero le prime due puntate, sono veramente ben realizzate sotto tutti i punti di vista: presentazione dei personaggi, regia, rappresentazione estetica della TVA (il retrofuturismo è stato ben caratterizzato) ed ottima costruzione del climax con il cliffhanger nel finale della seconda puntata. Arrivati a questo punto della trama, l'ottimismo nei confronti del prodotto era alle stelle perché tutto era stato rappresentato al meglio con una trama davvero intrigante. Purtroppo, però, i restanti quattro episodi sono stati una montagna russa di qualità, con picchi molto alti ma, allo stesso tempo, molto bassi. Infatti è proprio da questo punto che nascono i problemi sotto diversi aspetti. Il primo di questi riguarda il ritmo perché ci sono stati episodi in cui si è preso troppo tempo (o addirittura si è sprecato come nel caso del terzo episodio) mentre, in altri casi, si sono condensate troppe situazioni in poche decine di minuti (come nel quarto episodio) non permettendo allo spettatore di metabolizzare gli eventi. Nonostante questo, ad esempio il quinto episodio è stato costruito in maniera buona perché il tempo viene gestito perfettamente tra narrazione verticale ed orizzontale, il personaggio di Old Loki riesce a compiere un arco narrativo e il combattimento finale con Elioth è stato diretto in maniera eccezionale, anche grazie ad una colonna sonora da brividi.

Nonostante questo, arriviamo, infine, al grande problema di "Loki", ovvero la sceneggiatura. Infatti la serie, superficialmente, non è per niente male perché ciò che viene mostrato è davvero interessante ed importante nella macro trama dell'MCU, siccome gli eventi narrati sicuramente avranno un impatto sull'intero universo. Per questo motivo, anche implicitamente, lo spettatore risulta più appagato. Non a caso non c'è stato un singolo momento che io sia rimasto annoiato dalla visione, proprio per questi motivi. Il problema grande nasce appena si pongono alcune domande. Infatti, nel corso delle puntate, sorgono diverse domande sia sui personaggi che sulla TVA, riuscendo in maniera egregia, nonostante difetti evidenti, a portare lo spettatore fino alle rivelazioni finali (in maniera simile a "Wandavision"). Arrivati a questo punto, però, le risposte che vengono date a noi spettatori non sono minimamente sufficienti a ritenere "Loki" un'ottima serie perché moltissimi quesiti (non entriamo nello specifico per non fare spoiler ma sarebbero davvero tanti sulla TVA, sul personaggio di Sylvie, sulla funzione di Loki in tutta la serie...) rimangono senza risposta e non per svilupparli nella seconda stagione ma perché gli sceneggiatori non sono stati all'altezza di concludere ciò che hanno aperto negli episodi precedenti. Molto probabilmente i Marvel Studios sono stati coraggiosi nel trattare determinate tematiche in una serie ma, allo stesso tempo, aspetteranno film come "Spider-man: no way home" e "Doctor Strange: in the multiverse of madness" per ampliare il discorso, rendendo così "Loki" una serie incompleta e ricca di domande senza risposta.

In conclusione, "Loki" è assolutamente una serie intrattenente, a livello superficiale, ed è proprio per questo motivo che raggiunge la piena sufficienza, grazie anche al fatto di avere un cast stellare, ma purtroppo, come è successo già nelle precedenti serie, la sceneggiatura non è stata all'altezza di questo universo condiviso sprecando così un'occasione colossale per realizzare un'ottima serie.

Recensione a cura di Ivan Luis Sulla

Grafiche a cura di Giulia Federici

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