
Le strade del male | Recensione
La Seconda guerra mondiale è finita e il soldato semplice Willard Russell sta tornando a casa dopo essere stato spedito a combattere nel Pacifico, con negli occhi ancora tutto l'orrore per quello che ha visto. La corriera fa una sosta a Meade, Ohio, e William si ferma a mangiare in un ristorante.

Regia:Antonio Campos
Attori:Tom Holland, Robert Pattinson, Bill Skarsgård, Riley Keough, Haley Bennett, Harry Melling, Sebastian Stan, Mia Wasikowska, Eliza Scanlen, Jason Clarke, Douglas Hodge, Drew Starkey, Abby Glover, Lucy Faust
Paese:USA
Durata:138 min
Distribuzione:Netflix
Sceneggiatura:Antonio Campos, Paulo Campos
Fotografia:Lol Crawley
Montaggio:Sofía Subercaseaux
Musiche:Danny Bensi, Saunder Jurriaans
Produzione:Borderline Films, Nine Stories Productions
Recensione:
Data di uscita in Italia 🗓️: 16 settembre 2020
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Voto: 6-/10
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Genere📽: thriller
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Pro🔝: Le strade del male, diretto da Antonio Campos (The Punisher) e tratto dall’omonimo romanzo d’esordio di Donald Ray Pollock, ci catapulta nella provincia americana del secondo dopoguerra. La voce narrante dell’autore del romanzo ci illustra da subito quanto i luoghi che faranno da sfondo alla nostra vicenda, siano isolati ed
abbandonati, sottolineando fin dall’inizio la loro centralità per quanto riguarda lo
svolgersi della vicenda. La storia è quella di un reduce di guerra, Willard Russel, che
una volta aver assistito in Giappone alla cruenta crocifissione di un suo commilitone,
si decide a “fare pace con il suo creatore prima che qualcosa di brutto accada alla sua
famiglia”. Da quel momento in poi le disperate preghiere rivolte a Dio e gli estremi
atti biblici di Willard lasceranno un segno indelebile sul figlio Arvin, personaggio che
sarà protagonista della seconda parte della storia ambientata a ridosso della guerra del
Vietnam.
Anche se, come detto, i personaggi scivolano presto in secondo piano, pedine di
una rappresentazione più ampia, è comunque da lodare l’interpretazione di Bill
Skarsgård, il pagliaccio di “It”, che continua a stupire per talento e pathos.
Convincenti solo a tratti invece Pattinson e Holland.
Intensi i dialoghi che il più delle volte riescono a dare conto allo spettatore della
follia e del fanatismo che ingabbia la maggior parte dei personaggi.
Interessante notare anche come, alla fine del film, si possa tracciare un filo in
retrospettiva capace di collegare tra di loro i peccati e i peccatori di Coal Creek,
West Virginia e Knockemstiff, Ohio. Metaforicamente questi collegamenti
potrebbero corrispondere alle “Strade del Male” del titolo tradotto dall’originale
“The Devil All The Time”.
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Contro❌: Purtroppo, il poco che è possibile salvare non è abbastanza per riscattare
una pellicola che si limita semplicemente a mostrare una sequela di violenza per
raffigurare un quadro del fanatismo religioso ancora latente nel sud degli USA.
Non c’è mai il tentativo di approfondire i personaggi nelle due ore e venti di film;
per esempio non riusciremo mai a capire se gli atti commessi dai protagonisti siano
guidati dal volere divino o se questo è un semplice capro espiatorio per nascondere
le loro perversioni e i loro istinti; il personaggio di Pattinson sembra suggerire una
risposta ma non è abbastanza.
Il poeta inglese William Blake avrebbe facilmente separato Willard, Arvin, il
Reverendo Preston e la povera Lenora in agnelli (lambs) e tigri (tigers). I primi
sono gli innocenti e i puri mentre i secondi sono i predatori, il male che origina
dallo stesso seme del bene. La complessità ricercata delle due celeberrime poesie
di Blake non viene nemmeno sfiorata qui. Si percepisce in superfice il tema di
questo eterno conflitto tra bene e male ma, anziché andare a fondo per mostrarci
chi possa fuggire da questa ambivalenza, la pellicola si limita a crogiolarsi
nell’estrema violenza che rappresenta. Inoltre, l’abbondanza dei personaggi
avrebbe forse richiesto una miniserie per dare loro il giusto tempo e per mostrare
ogni singola sfaccettatura della loro fede perversa.
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Recensione a cura di Matteo Angelica
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Grafiche a cura di Giulia Federici
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