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La partita | Recensione

La partita racconta la storia di una squadra di calcio della periferia romana, che si ritrova a dover lottare con tutte le forze per ottenere il titolo all'ultima giornata di campionato. Perdere non è un'opzione. A spronarli a dare il meglio di sé ci sarà l'allenatore Claudio Bulla, su un campo che fa da sfondo ad una realtà e ad un contesto in cui il calcio vuol dire molto di più. Non mancheranno, infatti, conflitti tra i personaggi e scelte di dubbia moralità pur di conquistare quella vittoria tanto desiderata – dai giovani giocatori che hanno il loro futuro in ballo, come il capitano della squadra Antonio che spera di diventare un professionista, ai tifosi in cerca di una soddisfazione fino a, naturalmente, il Presidente che tiene in piedi la squadra per ottenere soldi.



Anno:2020

Regia:Francesco Carnesecchi

Attori:Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Gabriele Fiore, Daniele Mariani, Lidia Vitale, Fabrizio Sabatucci, Veruska Rossi, Giada Fradeani

Paese:Italia

Durata:94 min

Distribuzione:Zenit Distribution

Sceneggiatura:Francesco Carnesecchi

Fotografia:Stefano Ferrari

Montaggio:Giovanni Pompetti

Musiche:Vanni Fiorelli, Alessio Lottero

Produzione:Duel Produzioni, Freak Factory, Pyramid Factory, Wrong Way Pictures


Recensione:

DATA DI USCITA IN ITALIA: 1 Settembre 2020 (Netflix)

GENERE: Drammatico

VOTO: 7 / 10

PRO🔝: In questi giorni è stato distribuito sulla piattaforma streaming “Netflix” un

nuovo film italiano, con cast interessante e una trama misteriosa: "La Partita"

Dal trailer sembra essere l'ennesima pellicola sportiva come ce ne sono a

migliaia, ma per nostra fortuna ci siamo imbattuti in un film che è tutto, fuorché

scontato. La trama parte da una partita di calcio giovanile in una periferia di Roma: una

causa apparentemente docile e innocua sarà il domino che sconvolgerà la vita

di più persone di quante se ne possono immaginare. Ciò che ci ha colpiti maggiormente è l'originalità, per quel che riguarda l'impatto narrativo e il montaggio.

La narrazione ci porta in una Roma periferica ben costruita, un'ottima scelta

scenografica facente sfondo a eventi poco raccomandabili: droga, calcioscommesse, criminalità, rabbia, frustrazione e disagio. Il tutto, ripetiamo, vedrà il culmine in una semplicissima partita dove troveremo dei personaggi vittime (e carnefici), ad esempio: l’allenatore e il presidente interpretati da Pannofino e Di Stasio (rispettivamente René e Sergio della serie Tv “Boris”).

Le interpretazioni degli attori sono a buoni livelli e si intersecano con un contesto realistico, nel quale ogni personaggio ha il suo scopo.

Il montaggio è anch'esso uno dei grandi protagonisti e spiazza lo spettatore mescolando le vicende; ciò consente alla pellicola di esprimere il suo meglio, trascinando lo spettatore in un vortice di sconforto e dolore.

In conclusione, "La Partita" è una boccata d'aria di un regista italiano emergente, un film creato perché si ha qualcosa da raccontare senza contraddirsi per tutta la sua durata. Un viaggio interessante in un realismo molto forte, che va ad opprimere lo spettatore in uno spettacolo crudo e senza speranza. Ottimo utilizzo di un montaggio e scrittura non banali che fanno ben sperare per il futuro del cinema italiano.

CONTRO: È un film molto pesante, non per la sua durata, ma per ciò che racconta. Non scorre al meglio poiché veicola immagini e dialoghi molto forti, ragion per cui effettuare una seconda visione non è una delle prime cose che viene in mente di fare. Non ha difetti a livello tecnico/narrativo, ma nonostante ciò per i motivi sopracitati allontana un certo target di spettatore.

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