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L’ULTIMA NOTTE DI AMORE- UN THRILLER CON LA T MAIUSCOLA

“L’ultima notte di Amore” è un film diretto da Andrea Di Stefano con protagonista Pierfrancesco Favino, presentato in anteprima mondiale il 24 Febbraio 2023 al Festival di Berlino (fuori concorso) e distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 9 marzo 2023. 


Regista: Andrea Di Stefano

Genere: Thriller, Noir

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 124 min

Distribuzione: Vision Distribution


Voto:8/10


Recensione:

Ci troviamo a Milano, Franco Amore è un ufficiale di polizia che si prepara alla pensione. Gli amici e i famigliari lo aspettano a casa con una festa a sorpresa per brindare al suo ultimo giorno nel corpo di polizia, ma quella notte si rivela essere la più lunga e complicata dei sui anni di servizio. Con una chiamata e una sparatoria, il film ci porta immediatamente a 10 giorni prima di quella notte, quando Franco sta preparando il discorso di congedo, per mostrare l’antefatto.


Ho avuto il piacere di condividere la presenza in sala con Pierfrancesco Favino al multisala Oz di Brescia, presente in onore della prima proiezione. “E’ un film girato interamente in pellicola e senza effetti digitali…sono convinto che vi piacerà” sono le parole dell’attore emozionato di fronte alla sala piena. Sottolinea il grande lavoro del regista Andrea Di Stefano che ha diretto attori del calibro di Benicio del Toro in “Escobar”. Dopo la visione della pellicola non ci sono dubbi, a parer mio, “l’ultima notte di Amore” vale ogni singolo centesimo del biglietto.



Questo thriller poliziesco ha il sapore di un’opera contemporanea, che non ha la presunzione di strafare. La trama è comprensibile e piuttosto lineare senza inciampare in errori di scrittura che per questo genere di film sono sempre in agguato. Sono molteplici i punti di forza della pellicola, primo in assoluto la scrittura dei personaggi. Questi ultimi sono perfettamente caratterizzati ed è un punto su cui fa perno l’essenza del film, ci permette infatti di immedesimarci proprio in Franco e a cercare di ricomporre i pezzi del puzzle. 

Il protagonista è un uomo forse troppo umile, “che non avrebbe mai sparato”, a tratti quasi sottomesso. In balia delle decisioni degli altri e delle circostanze, quando si troverà le mani sporche del sangue di un suo caro collega sarà portato ad agire di petto prendendo le redini della situazione. Favino ci regala un’interpretazione magistrale con un’aderenza al personaggio impeccabile e conferma la sua presenza inestimabile davanti alla macchina da presa, dopotutto se “li fa tutti Favino” ci sarà un motivo. Linda Caridi, moglie del protagonista, è il perfetto contrappeso per bilanciare lo stile noir e poliziesco con un pizzico di ironia e melodrammaticità che anche nei momenti di tensione permette allo spettatore di abbozzare una risata, senza scadere nella banalità o nell’ironia spiccia. Quest’ultimo, a parer mio, è una ciliegina sulla torta per la sceneggiatura. La fotografia oscilla tra chiaroscuri molto marcati e luci abbaglianti dipingendo una Milano autentica, molto lontana dalle rappresentazioni sfarzose e più vicina alla vita di tutti i giorni con sfumature a tratti molto tetre, con un focus particolare sulla criminalità organizzata. Le musiche enigmatiche di Santi Pulvirenti accompagnano i 124 minuti di visione, scandendo la suspance già dai primissimi minuti, mentre la camera da presa ci guida con un lungo piano sequenza tra le vie del capoluogo lombardo.



Al netto di qualche sbavatura è sicuramente un film che vale la visione in sala ed è una boccata di aria fresca per il cinema italiano che quando ci regala prodotti come questo, non ha nulla da invidiare alle altre produzioni.

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