INSIDIOUS: LA PORTA ROSSA - FINE DI UNA SAGA CHE NON HA PIÙ NIENTE DA DIRE
DATA DI USCITA: 05/07/2023
REGIA: Patrick Wilson
GENERE: Horror
VOTO: 5 ½
Sei anni dopo l’ultimo (pessimo) capitolo, torna sul grande schermo, per l’ultima volta, una delle saghe Horror più influenti degli ultimi dieci anni: Insidious. Questa volta i protagonisti saranno coloro che hanno reso famoso questo franchise, ossia il ritorno della famiglia Lambert con il mondo dell’Altrove.
Ambientato nove anni dopo gli eventi narrati in Oltre i confini del male, mentre la famiglia Lambert sta affrontando un lutto, Josh ha la voglia di accompagnare il figlio Dalton al collage, cercando un modo per ritrovare quel legame che ormai sembra non esistere più. Questa sarà la miccia generatrice di un ritorno ad un passato misterioso e pericoloso, con demoni interiori pronti a fuoriuscire, andando a fronteggiare un destino che sembra ormai inevitabile. I personaggi principali, come detto in precedenza, provengono tutti dai film da considerarsi “canonici”, con una conseguente ondata di nostalgia per i fan di Insidious.
I protagonisti sono Dalton e Josh Lambert, capaci di viaggiare per l’Altrove ed il cui destino sembra essere legato da un'eredità tramandata con il sangue. Josh appare invecchiato, più lento, divorziato con sua moglie Renai, perseguitato da un passato offuscato ed una figura paterna assente. Dalton invece è un ragazzo dalla forte vena artistica, la cui abilità emerge a causa degli eventi traumatici della sua vita e dal rancore nei confronti di un padre assente dal passato oscuro. Un elemento che rende il film piacevole è la presenza del cast principale, il cui rimando al primo capitolo diretto da James Wan appare una notevole parata di nostalgia: la moglie Renai, il figlio Foster, la medium Elise e camei di personaggi già conosciuti.
Purtroppo però questi personaggi non hanno la possibilità di esprimersi, ciò è dovuto da una sceneggiatura leggera e poco convincente. I dialoghi non riescono ad emergere e la vicenda presa in esame limita lo sviluppo narrativo, soffermandosi praticamente solo sul personaggio di Dalton, la cui storyline appare debole. A migliorare però la situazione è la scelta delle scenografie, le quali appaiono suggestive e volte a creare tensione tra gli spettatori. Le ambientazioni, come quelle del college, ed alcuni elementi di scena, i quadri di Dalton, riescono nell’obiettivo di coinvolgere il pubblico, senza mai creare quella paura di cui ci si aspettava.
Dalla visione si nota che questo è un film che non mette paura agli spettatori ed il suo unico tentativo di farlo è attraverso l’utilizzo dei Jumpscare. I quali però non vengono valorizzati, come fatto nei film precedenti, anche perché essi sono reiterati ed abusati durante la pellicola. E se, in un film Horror, la base sopra la quale si basano le scene più paurose sono i Jumpscare, allora significa che le idee erano molte poche.
Un punto sopra al quale bisognerebbe fermarsi è la regia di Patrick Wilson, il quale è sia regista che protagonista del film. Ovviamente sarebbe sbagliato ed ingiusto paragonare la regia di Wilson, a quella di James Wan, poiché ci sono delle basi qualitative molto evidenti. Ma invece il paragone con L’Inizio e L’Ultima Chiave può benissimo essere fatto. Questo perché è il miglior capitolo dai tempi di Wan, poiché è fortemente conservatore di ciò che ha funzionato, non riuscendo però ad onorare il passato senza creare evidenti novità. La regia di Wilson sembra essere un omaggio a quella di Wan, con la presenza di sfocature, personaggi in lontananza e molti giochi di luce. Se l’obiettivo era quello di chiudere la saga in maniera non rovinosa, guardando con buon occhio al passato, l’obiettivo è stato raggiunto. Ma se invece l'obiettivo era tutt’altro, ossia di spaventare lo spettatore e presentarsi come una solida alternativa ai primi due capitoli, ciò non ha portato dei risultati estasianti.
Il problema di questo film è che sembra non avere una idea solida: quello che fa è cercare di proporre dei personaggi il cui ciclo narrativo sembra essere esaurito, dando una nuova storyline che si basa sul rapporto tra padre e figlio, sopra al quale basarci un lungometraggio. Niente di più. Sicuramente questo film è consigliato ai fan di Insidious, poiché vedere vecchie facce e atmosfere simili, è un buon motivo per recarsi in sala. Purtroppo però non tutto è andato nel verso giusto.
In conclusione, "Insidious: La Porta Rossa " è un film che va consigliato a chi ha apprezzato questa saga e nello specifico alle pellicole dirette da James Wan. Personaggi, atmosfere, luci e storia ricordano molto il passato, delineando al tempo stesso un film poco coraggioso e debole. La mancanza di elementi Horror e poche idee ledono un’interessante onore al passato, senza sfigurare, ma non riuscendo a convincere gli spettatori alle prese con il capitolo finale di una saga, che non ha più niente da dire.