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Il labirinto del fauno | Recensione

Spagna, 1944. La guerra civile si è conclusa da tempo, con Francisco Franco che ha preso saldamente il pieno potere. In una zona montuosa ci sono però ancora dei ribelli che non si arrendono al nuovo regime: l'avamposto deputato è sotto il comando dello spietato capitano Vidal che ha chiamato a sé la moglie Carmen, perché vuole che partorisca presso di lui. Carmen, che patisce il lungo viaggio, porta con sé la figlia Ofelia, nata dal primo matrimonio.

In questo contesto di tensione, con la madre sofferente e un patrigno ostile, Ofelia sfrutta la sua immaginazione e si rifugia un mondo incantato che però si sovrappone alla realtà,



Anno:2006

Regia:Guillermo del Toro

Attori:Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi López, Ariadna Gil, Maribel Verdú, Álex Angulo, Roger Casamajor, Federico Luppi, Manolo Solo, César Vea, Sebastián Haro, Mina Lira, Ivan Massagué, Chema Ruiz, Milo Taboada

Paese:Messico, Spagna, USA

Durata:112 min

Distribuzione:Videa-CDE, Warner Bros. Pictures Italia,

Sceneggiatura:Guillermo del Toro

Fotografia:Guillermo Navarro

Montaggio:Bernat Vilaplana

Musiche:Javier Navarrete

Produzione:Warner Bros. Pictures, Tequila Gang, Esperanto Filmoj, Estudios Piccaso, OMM, Sententia Entertainment, Telecinco,


Recensione:

DATA DI USCITA🗓️: 24 Novembre 2006

VOTO: 9/10

GENERE📽: Drammatico, Fantasy

PRO🔝: Ci troviamo nella Spagna del 1943, una nazione reduce da una violentissima guerra civile che ha visto l’arrivo del regime di Francisco Franco: da qui nascono le premesse di questo capolavoro firmato da Del Toro. La protagonista della storia è Ofelia, una bambina che ama leggere e fantasticare e che dovrà raggiungere insieme alla madre incinta, un avamposto militare comandato dal capitano Vidal. Ed è proprio qui che Ofelia cerca di orientarsi in un mondo che sembra non più appartenerle, soprattutto confrontato con il misterioso mondo magico del Fauno e delle Fate. Nel mondo reale sembra che la magia, il pensiero e la libertà appaiano come concetti definitivamente cancellati e sostituiti da un mondo privo di alcun colore. Il mondo reale è impegnato a combattere con il sangue, perché la vicenda del film è circondata dal conflitto tra i Franchisti e la resistenza, che cerca di ottenere la libertà persa. Inoltre la madre di Ofelia, rappresenta il dolore di una guerra che brucerà per tanti anni e che porterà allo sconforto totale, consapevole che la luce sarà possibile ammirarla dopo molto tempo di violenza e terrore.

Dall’altro canto il mondo magico, rappresentato in maniera “cruda”, è l’ancora di salvezza per una bambina che vorrebbe solamente poter sognare. Un mondo nel quale conosceremo il Fauno, un'entità fantastica (trasposta sul grande schermo in maniera convincente) che individua nella giovane protagonista la regina del mondo magico. In conclusione Del Toro riesce a mettere in moto un racconto fantasy-dark, rendendo il più reale possibile e crudele il mondo che circonda la vicenda (persino il mondo fantastico del Fauno e delle fate). Il regista riesce a veicolare in maniera eccellente usando una scrittura che ricalca al pieno la sua poetica e il suo stile: lo studio della Spagna Franchista, l’utilizzo della narrativa fiabesca che strizza l’occhio all’Horror (da annotare in primis la scena del banchetto) e una crudeltà che solo nella realtà si può trovare. Nota di menzione anche per un finale ad effetto che stravolge completamente la narrazione, rendendola sorprendente e spiazzante, con l’obiettivo di farci capire se ciò che vediamo sia meno la verità.

CONTRO❌: La pellicola di Del Toro è da considerarsi priva di difetti ma c’è da annotare che la fruizione dell’opera non è rivolta a un pubblico vasto: causa la sua poetica e la crudeltà di un film già entrato di prepotenza nell’immaginario collettivo.

Recensione a cura di Lorenzo Batocchi

Grafica a cura di Giulia Federici



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