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Greenland | Recensioni, Cast e trama

La minaccia di una cometa distruttrice si abbatte contro l'umanità e John (Gerard Butler), insieme all'ex moglie Allison (Morena Baccarin) e al giovane figlio Nathan, compiranno un viaggio impossibile e pieno di insidie nel tentativo di mettersi in salvo. Mentre diverse città in tutto il mondo sono rase al suolo dai frammenti della cometa e il conto alla rovescia per l'apocalisse globale si avvicina allo zero, la loro ultima possibilità è un volo disperato verso un possibile rifugio sicuro.



Anno:2020

Regia:Ric Roman Waugh

Attori:Gerard Butler, Morena Baccarin, Roger Dale Floyd, David Denman, Brandon Quinn, Hayes Mercure, Andrew Bachelor, Gary Weeks, Joshua Mikel, Claire Bronson

Paese:USA, Gran Bretagna

Durata:119 min

Distribuzione:Universal Pictures e Lucky Red

Sceneggiatura:Chris Sparling

Fotografia:Dana Gonzales

Montaggio:Gabriel Fleming

Musiche:David Buckley

Produzione:Anton, G-BASE, Riverstone Pictures


Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️: 08 ottobre 2020

Voto: 8/10

Genere📽: Azione, Thriller

Pro🔝: La minaccia di una cometa distruttrice si abbatte contro l'umanità e John (Gerard Butler), insieme all'ex moglie Allison (Morena Baccarin) e al giovane figlio Nathan, compiranno un viaggio impossibile e pieno di insidie. Tutti abbiamo pensato "il solito disaster-movie con Gerard Butler, tante esplosioni, ma niente di che", ecco ci sbagliavamo tutti. La pellicola diretta da Ric Roman Waugh (Angel has fallen; la fratellanza) è un incredibile piacevole sorpresa, ma andiamo con ordine. Essendo un film che ha come tema principale, la distruzione del mondo causata da un meteorite, la componente ansiogena è ciò che incide più di tutti sullo svolgimento della pellicola e sul suo infernale ritmo. Se il fattore grafico è ben strutturato e gli effetti speciali sono convincente, sono Il dramma e lo stato psicofisico traumatizzato dall'esperienza che stanno vivendo i protagonisti a sorprendere e a proiettare sullo spettatore in uno stato di malessere davvero notevole. Una volta, immedesimati nel racconto, l'ansia cresce al pensiero di "cosa farei se succedesse a me?". Il rischio dei "Disaster-Movie" è che nel cercare di coinvolgerti nell'esperienza ansiogena, finiscono nel banale, con stereotipi e imprevisti "visti e rivisti" che quasi infastidiscono. "Greenland" sopratutto nel prima parte, invece, racconta vicissitudini davvero intriganti che aiutano nella strutturazione dei personaggi e quindi ad un conseguente immedesimazione dello spettatore nei protagonisti. Le vicende parallele al racconto principale, sono probabilmente il fiore all'occhiello dell'intera pellicola. Uno tsunami di ansia e dolore che al termine del lungometraggio fai fatica a scrollarti di dosso.

Il fattore che però, senza ombra di dubbio, rende il film da "convincente" a "ottimo", è la componente emotivo-drammatica che non è per niente banale. il dolore viene raccontato nel dettaglio, sopratutto nelle situazioni parallele alla trama principale, che quasi viene messa da parte, perché il dramma che percepisce lo spettatore è quello di un uomo e un donna che fanno di tutto per salvarsi, a prescindere dal fatto che stia per esplodere il pianeta. Ogni vicenda è trattata in maniera accurata e nulla viene lasciato al caso, come spesso succede in questi generi di film.

Infine, Butler e Baccarin, funzionano e aiutano a percepire lo stato di psicodramma che si respira in ogni scena, ma nonostante le loro interpretazioni siano state di livello, è probabilmente grazie al contesto narrativo in cui si inseriscono se la loro recitazione ha conseguito un così positivo risultato.

Contro❌: nonostante l'attenzione al dettaglio e le particolarità narrativa delle vicende raccontate, la pellicola, come tanti disaster-movie, cade in errori banali che incidono sul decollo completo del lungometraggio. In primis, la banalizzazione di alcune scene che cercano di orientare il pensiero dello spettatore per attribuire un'immagine dei personaggi molto specifica, ma forzata. Inoltre, se i due protagonisti vengono ben strutturati, l'unica figura che si inserisce nel racconto oltre al due Butler-Baccarin è quella di Scott Glen (il nonno), un personaggio usato in maniera molto strumentale, come detto precedentemente, per indirizzare il pensiero dello spettatore, senza essere però minimamente caratterizzato. Per concludere, nonostante l'accuratezza alla linearità narrativa, alcune assurdità temporali e causali del racconto sarebbero potuto essere più realistiche e convincenti.

Recensione a cura di Matteo De Nicolò

Grafica a cura di Giulia Federici




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