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Dune|Recensione del nuovo film di Villeneuve presentato a Venezia 78

Nel sistema feudale che domina l'universo nel futuro il potere è nelle mani di un imperatore sotto il quale lottano tra di loro delle importanti casate. Sul desertico pianeta Arrakis si trova la Spezia, sostanza preziosa per una varietà di motivi. Alla casata Atreides e al suo capo, il Duca Leto viene affidato il controllo del pianeta ma in realtà si sta approntando una congiura per eliminarlo. Leto ha però un figlio, Paul, il quale è dotato di particolari poteri che sta sviluppando con l'aiuto di sua madre Lady Jessica. Anche lui finisce quindi con il diventare un ostacolo da abbattere.

Data di uscita:16 settembre 2021

Genere:Avventura, Drammatico, Fantascienza

Anno:2021

Regia:Denis Villeneuve

Attori:Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Dave Bautista, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Oscar Isaac, Jason Momoa, Zendaya, Josh Brolin, Javier Bardem, David Dastmalchian, Chang Chen

Paese:USA

Durata:155 min

Distribuzione:Warner Bros. Pictures

Sceneggiatura:Eric Roth, Denis Villeneuve, Jon Spaihts

Fotografia:Greig Fraser

Montaggio:Joe Walker

Musiche:Hans Zimmer

Produzione:Legendary Entertainment

 

Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️:16 settembre 2021

Voto: 7.5/10

Genere📽: fantascienza

Bisogna partire da una premessa molto importante, “Dune” non é film fatto e finito, é quasi sicuramente l’inizio di una saga che conquisterà il cinema nei prossimi anni. Questo vuol dire che dobbiamo reputarlo bellissimo solo perché “non si poteva fare altrimenti, dovendo spiegare la complessità dell’universo letterario di Herbert”? O vuol dire che essendo lento e esplicativo non merita un giudizio positivo? Andiamo con calma.

Il lavoro effettuato da Villeneuve e’ qualcosa di davvero mastodontico e di incredibilmente complesso da comprendere per chi ancora non ha visto la pellicola, ma proveremo comunque a darvi un’idea. Partendo dal famoso libro di Herbert e dopo molte visioni dei sui precedenti adattamenti cinematografici (e televisivi), il regista francese, come affermato dallo stesso nella conferenza stampa voltasi a palazzo casino’ pochi giorni fa, ha iniziato a creare il suo Dune. La sua volontà era assolutamente quella di rimanere il più fedele possibile al libro, cercando al tempo stesso di rendere cinematograficamente appetibili i ritmi, le trame e i personaggi.

Il problema di questo film, secondo il nostro modestissimo parere, risiede esattamente qui. La difficoltà di adattamento al grande schermo di ciò che si stava raccontando. E’ innegabile che siamo rimasti strabiliati dagli intrighi narrativi, solo in parte assaporati, di questa leggendaria storia, dispiegati in maniera anche molto attenta tramite la costruzione dei protagonisti della pellicola, uno su tutti, ovviamente, Timotheé Chalamet, con il suo Paul Atreides. Tutto bellissimo, tutto interessante, ma questo modo di raccontare la vicenda ha funzionato? Nella sua complessità, di cercare di raccontare tutto, è riuscito a trasmetterci qualcosa? La risposta secondo me é no. Il mio pensiero rispetto ad una pellicola che mira all’Olimpo del cinema è che essa deve passare necessariamente tramite un esplicazione narrativa che trasferisca qualcosa, che riesca a darmi più che un bel racconto con degli intrighi politici e di potere.

Se nel raccontare la storia, non si considera minimante questo fattore, ciò che rimanere è la semplice trasposizione di un opera letteraria. Un ora e mezza di introduzione che rallegra lo sguardo, ma addormenta il cuore. E ti sembra poco? direte ora molti di voi. No non é poco, ma può non essere abbastanza. Non possiamo, inoltre, non commentare una scelta che ci ha lasciato con il dubbio in questo primo film: per tutta la sua durata il giovane Paul continua a fare strani sogni e a vedere un personaggio (quello interpretato da Zendaya) di cui non conosce nemmeno il nome. Si tratta di un qualcosa che è presente anche nel libro ma che nel film di Villeneuve assume un significato ben preciso, quasi a dire: "tranquilli che ci sarà un continuo, non vi abbandono qui".

Il fatto poi che la pellicola sia impreziosita da ottime prove attoriali e da un comparto grafico da lasciare senza fiato, rende ancora più grande il rammarico su questa pellicola. Oscar Isaac, nei panni del Duca Leto, Rebecca Ferguson, alias Lady Jessica e come detto prima Timotheè, il giovane Paul, rampollo della casata degli Atreides, mettono in campo tutto il loro talento proiettando perfettamente il loro personaggi nel crescente climax narrativo. Gli effetti grafici, inoltre, hanno bisogno di un commento speciale a parte. Villeneuve si dimostra ancora una volta, dopo Blade Runner 2049, ancora un maestro in questo settore, riuscendo a far strabuzzare gli occhi nei momenti più concitati dei combattimenti. L’anno di lavoro che hanno impiegato nel “costruire” il verme del deserto é stato sicuramente ripagato.

Per concludere, ciò che mi rimane é un grosso rammarico e un’importante speranza per il futuro. Un film che mi aspettavo, o che almeno speravo mi trasmettesse di più, ma che spero di rivalutare enormemente fra un paio di anni, come un sacrificio necessario, per osservare, davvero, un continuo che sia degno della parola “capolavoro“.

Recensione a cura di Matteo De Nicolò

Grafiche a cura di Giulia Federici



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