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CREED - QUANDO IL MORE OF THE SAME SPACCA!

DATA DI USCITA: 14 Gennaio 2016


REGIA: Ryan Coogler


GENERE: Drammatico, Sportivo


VOTO: 7-

Siamo nel pieno degli anni '10, un decennio passato, quello precedente, nel concetto del Revival. Nel cinema è divampata una sorta di anni '80 2.0: era ritornato Star Wars, sarebbe poi toccato ad Halloween, Blade Runner, Ghostbusters, Alien e persino Rocky (probabilmente l'unica saga mai più toccata è stata Ritorno Al Futuro).

Nel caso specifico, come visto dall'ultimo esempio citato, il film preso da riferimento sopra al quale costruire questo nuovo sequel/reboot è proprio Rocky: una delle saghe cinematografiche più amate, con sei film da inserire all'interno della saga, l'ultimo dei quali datato 2006.

Rocky Balboa è tornato! Una leggenda di Philadelphia lontano dal ring, invecchiato, ormai solo, senza né Paulie né la tanto amata Adriana, che dovrà riavvicinarsi al pugilato nelle veste di allenatore. A convincerlo a farlo tornare nel mondo che tanto lo ha reso famoso sarà Adonis Creed, figlio di Apollo Creed. Adonis e Lo Stallone Italiano dovranno intraprendere un viaggio che incontrerà il dolore, la solitudine, il passato e il combattimento al fine di arrivare alla vittoria.

La pellicola, a differenze di altri esempi, prende il buono dalla saga genitore, dovuto sicuramente dalla presenza a livello produttivo e anche cinematografico di Sylverster Stallone, sottraendone quelle che sono le cose buone. Certamente non riesce a riprendere quell'idea di sogno americano e il profondo disagio nelle periferie di Philadelphia, ma il prodotto finito è molto buono.

La storia si basa su l'ascesa di Adonis Creed che, come ribadito in precedenza, è figlio illegittimo della ex leggenda del pugilato Apollo Creed, deceduto durante l'incontro contro il terribile Ivan Drago, la cui storia lo convincerà a ricercare l'amico-avversario del padre, Rocky Balboa (allenatore di Apollo "responsabile" nella notte fatale avvenuta in Rocky IV), al fine di farsi allenare. Uno dei temi ricorrenti è l'ombra genitoriale, la paura di non attendere le attese dovute al suo nome e di "disonorarlo", ma al tempo stesso il sentire di appartenere ad un destino impresso all'interno del suo DNA. Ossia di combattere, far valere il proprio nome e riuscire ad uscire dall'ombra del genitore, senza buttarla via. Ma il combattimento non riguarda solamente il giovane Creed, perché un ruolo molto ampio è stato dato al personaggio interpretato da Sylvester Stallone.

Rocky è una leggenda, accende gli animi dei più giovani combattenti nella vecchia palestra di Mickey, suo storico allenatore, il cui destino però sembra riservato al suo passato glorioso. Ora si è dedicato unicamente al suo ristorante, allontanandosi definitivamente dal pugilato, senza quelle persone tanto care che lo hanno sempre accompagnato durante la sua carriera e vita. A scombinare il tavolo sarà questo giovane ragazzo proveniente dalla California, con l'obiettivo di portare avanti il nome di famiglia diventando un pugile professionista. Da ciò ne viene fuori un bel film, che riesce ad incollare lo spettatore davanti alle scene di allenamento e d'incontri, ma anche di avvenimenti più intimi che legheranno la coppia di atleti. L'elemento migliore della pellicola è il duo, capace di reggere la narrazione e nel sapersi immedesimare bene durante la varie scene, molto ben allestite dal regista.

Narrativamente parlando fa bene il suo lavoro, grazie agli svariati dialoghi che riescono a caratterizzare ciascun personaggio, senza andare a ledere quelli che sono i riferimenti numerosi alla saga originale. Sicuramente una delle note migliori è data dalla resa cinematografica, con un ottima regia e musica. Ha aiutato sicuramente le bellissime scene di combattimento, fatte di sangue e violenza, che riescono a rimanere impresse grazie a piani sequenze e scene mozzafiato. È un film fortemente emotivo, che trascina lo spettatore attraverso la motivazione dell'atleta. La colonna sonora ha un ruolo importante in questo, con una composizione molto fedele a quella elaborata più di trent'anni fa dal compositore Bill Conti

Questo è una pellicola che dimostra come il filone sequel/reboot deve essere: prendere il buono dell'originale, dirigerlo bene, con un'idea solida e valida al fine di riesumare un grande del passato; inoltre saperlo emulare, si perché sembra essere un remake del primo Rocky, con avvenimenti e sviluppi molto simili, cambiando però elementi d'ambiente in corso d'opera, per garantirne una qualche forma di originalità. Una sorta di more of the same (come il suo successore Creed II) ma che riesce a vivere di luce propria e non scontenta gli spettatori, offrendoci uno dei migliori film di pugilato degli ultimi dieci anni.

In conclusione, Creed è un buon film che esprime qualità registica ed emotiva. Capace di saper riesumare, senza offendere, la saga di Rocky Balboa conferendosi al tempo stesso una dimensione propria, capace di essere apprezzata presso il pubblico odierno, e quello del passato. Il duo Adonis-Rocky rappresenta l'elemento migliore del film, soprattutto nel modo in cui riescono a portarsi sulle spalle l'intero lungometraggio: appassionato, d'intrattenimento, coinvolgente, forse un po' banale e fine a se stesso, ma sicuramente in grado di dimostrare al panorama cinematografico come i revival devono essere svolti. In questo ne è sicuramente campione


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