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Birds of prey | Recensione

Harley Quinn ha lasciato il Joker dopo i fatti di Suicide Squad e da allora anche Batman sembra scomparso da Gotham, dove operano come vigilanti le Birds of Prey, ossia la Cacciatrice, Huntress, figlia del mafioso Franco Bertinelli, e Dinah Lance alias Black Canary, dotata di un formidabile urlo sonico. Harley collabora con loro e con la detective del dipartimento di polizia di Gotham Renee Montoya per salvare la giovane Cassandra Cain, che si è messa nei guai entrando in possesso di un diamante di proprietà dello spietato boss della malavita Black Mask.


Anno:2020 Regia:Cathy Yan Attori:Margot Robbie, Mary Elizabeth Winstead, Ewan McGregor, Derek Wilson, Matthew Willig, Jurnee Smollett, Chris Messina, Rosie Perez, Steven Williams, Charlene Amoia, Ali Wong, François Chau Paese:USA Durata:109 min Distribuzione:Warner Bros. Sceneggiatura:Christina Hodson Fotografia:Matthew Libatique Musiche:Daniel Pemberton Produzione:Clubhouse Pictures, DC Entertainment, Kroll & Co. Entertainment


Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️: 6 febbraio 2020

Voto: 7,5/10

Genere📽: avventura, azione, commedia

Pro🔝: Torna più scatenata che mai la nota fidanzata di Joker, Harley Quinn, pronta (o quasi) ad emanciparsi completamente dalla figura scomoda del noto delinquente di Gotham. La pellicola mantiene il clima leggero e spensierato che la DC sta imponendo a tutte le sue nuove pellicole (con l'eccezione del Joker di Philipps), innalzando all'ennesima potenza la follia e il divertimento, pietra miliare di questo noto personaggio dei fumetti. Un piacevole alternarsi di simpatia, leggero moralismo e scazzotate senza esclusione di colpi. Il reparto tecnico compie la sua sporca figura, inanellando serie di combattimenti sempre più coinvolgenti e adrenalinici, rimanendo però fedele al clima leggere e spensierato dell'intera pellicola. Il team di stuntmen coordinato da Chad Stahelski ha fatto un ottimo lavoro acrobatico e i combattimenti sono piuttosto spettacolari ma il tono non vuole essere esplicito e scioccante, ma giocoso come un cartoon dei looney tunes, evocati non a caso quando Harley guarda alla Tv il gatto Silvestro, questo anche grazie alle musiche, sempre ben bilanciate e coordinate con il contesto. Lo stile gotico teatrale della Dc si unisce, in maniera coordinata ai colori accessi e sgargianti della regina del crimine.

Il film dopo di che, perdendo tanto a livello di sceneggiatura, si concentra esclusivamente sul messaggio che vuole trasmettere: "Girl power all'ennesima potenza".

L'emancipazione femminile dalle scomode figuri maschili opprimenti e sottovalutanti è il filo rosso percorso per tutti il film da parte di Cathy Yan. Ogni personaggio femminile combatte una lotta in questa direzione cercando di ricoprire tutto il panorama degli eventi sociali in cui possono essere coinvolte le donne nella vita di tutti i giorni. Un capo svalutante o peggio molestatore ma anche un fidanzato indifferente e approfittatore. Un messaggio chiaro (anche se non necessariamente cosi originale) che fa il suo discreto lavoro.

P.S: decisamente apprezzabile e per palati fini la scena celebrativa del Joker di Heath ledger con l'esplosione a inizio film della fabbrica di liquidi tossici causa da Harley

Contro❌: Una trama per lo più semplice che si accontenta di mostrare i muscoli dimenticandosi completamente del cervello. La sceneggiatura non presenta nessun brio o colpo di scena, ad eccezion fatta per i continui riavvolgimenti della pellicola che l'onnipresente narratrice Harley usa in continuazione per spiegare eventi successi precedentemente, ottenendo quindi come unico risultato quello di confondere lo spettatore piuttosto che di coinvolgerlo nella pellicola. Un film che si ispira pesantemente al supereroe "Deadpool", tramite la parlantina e la scelta della rottura della quarta parete, il tutto però in maniera ovattata con glitter al posto del sangue e battutine delicate al posto delle parolacce. Il risultato è un film addomesticato e con poca personalità.

Incide enormemente anche l'assenza del brio causato solitamente dal villan di turno. In questo caso Black Mask interpretato da Ewan McGregor, anche se autore di un ottima interpretazione, non riesce minimamente a incidere sulla trama risultando ai fini dei conti un personaggio superficiale e superfluo.


Recensione a cura di Matteo De Nicolò

Grafica a cura di Giulia Federici



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