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Bad Boys for life | Recensione

Due poliziotti di vecchia scuola, Mike Lowrey e Marcus Burnett, fanno squadra con una unità d'élite per fermare le attività di un pericoloso criminale di Miami a capo del locale cartello della droga.



Anno:2020

Regia:Adil El Arbi, Bilall Fallah

Attori:Will Smith, Martin Lawrence, Vanessa Hudgens, Alexander Ludwig, Charles Melton, Kate del Castillo, Joe Pantoliano, Paola Nunez, Nicky Jam, Jacob Scipio, Theresa Randle, Happy Anderson, Bianca Bethune

Paese:USA

Durata:123 min

Distribuzione:Sony Pictures Italia / Warner Bros. Pictures Italia

Sceneggiatura:Joe Carnahan, Chris Bremner

Fotografia:Robrecht Heyvaert

Musiche:Lorne Balfe

Produzione:2.0 Entertainment, Columbia Pictures, Jerry Bruckheimer Films



Recensione:

Data di uscita in Italia 🗓️: 20 Febbraio 2020

Voto: 8-/10

Genere📽: azione, poliziesco

Pro🔝: Nonostante l'età e i logoranti anni di servizio, Mike va a tutto gas. Marcus invece è diventato nonno e culla col nipote l'idea della pensione. Investigatori da sempre e amici per sempre, sorvegliano Miami e assicurano i cattivi di turno alla giustizia.

Sotto il sole della Florida, Will Smith è la solita testa calda che spinge a fondo sull'acceleratore e Martin Lawrence un pavido che sposta il piede sul freno. Di nuovo fianco a fianco in una Porsche cangiante che viene spinta al limite, come questa famosa saga, ottenendo un discreto risultato.

La pellicola riparte sulla farla riga dei capitoli precedenti aggiungendo, però, alcuni artefatti che permettono al film di rendere ancor di più.

La trama in primis, nonostante una parziale linearità, trova nella sua semplicità una linea da seguire piuttosto funzionale e piacevole. Essa riesce infatti a bilanciarsi perfettamente. Da una parte lascia il giusto spazio all'azione e ai combattimenti (parliamoci chiaro, il motivo per cui si guardano questi generi di film), dall'altra però non si annulla completamente, come fanno tante pellicole action Americane.

Il tutto è contornata da una vena ironica onnipresente (per fortuna) che porta lo spettatore a ridere realmente di cuore in molti frangenti, riuscendo a non cadere nello squallido e nel banale. Più Lawrence di Smith, ma entrambi simpatici e coinvolgenti. E' infatti la loro relazione che aiuta la pellicola a prendere il volo. Uno porta simpatia, l'altro azione, per un risultato accattivante e convincente.

Non bisogna poi dimenticare di parlare dei combattimenti, il cuore pulsante di questo genere di lungometraggi. Ebbene, anche qui sono riusciti ad essere in buona parte efficaci ed originali. Infatti oltre all'ottima dinamicità data dagli estenuanti scontri, ciò che rende estremamente piacevole queste scene è il comporto tecnico che, utilizzando un stile di inquadrature videoludiche, fornisce vivacità e vigorosità.

Contro❌: non è tutto rosa e fiori, ovviamente, alcune lacune sono sempre presenti. Nonostante avessimo elogiato la narrativa in precedenza, per l’equilibrio che è riuscita a mantenere, essa non è comunque sprovvista di banalismi e ovvietà che danneggiano la credibilità del racconto. La lunghezza è sicuramente una pecca da non sottovalutare, poiché per riempire dei vuoti, si è dovuto rimediare con alcuni momenti più leggeri un po' fuori luogo e fuori tempo massimo.

Stomaca, inoltre, forse un pochino la figura di Will Smith, di nuovo alle prese con l’età che avanza (filone identico di “Gemini man”) e il rapporto con un suo Sè più giovane, più forte ma più inesperto. Piatto riscaldato, comunque mangiabile, ma difficilmente digeribile.

Recensione a cura di Matteo De Nicolò

Grafica a cura di Giulia Federici


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