Asteroid City
Asteroid City è un film in grado di farci riflettere sulla filmografia del regista e sulla probabile mancanza di idee.
Data di uscita (Italia): 14 Settembre 2023
Durata: 104 minuti
Regia: Wes Anderson
Genere: commedia, sentimentale
Voto: 6,5/10

Recensione:
Ci troviamo nel 1955, nella piccola cittadina di Asteroid City che prende questo nome a seguito dell’impatto di un Asteroide sul suolo del Nevada. Il nuovo film di Wes Anderson racconta la storia di questo piccolo sito sperduto nel deserto in cui ogni anno famiglie, bambini prodigio e scienziati si ritrovano per festeggiare la meraviglia dell'universo. Anderson ci catapulta all'interno di questa storia densa di personaggi, ma il risultato è un minestrone di ingredienti che non riescono ad amalgamarsi del tutto.
La pellicola rispetta perfettamente lo stile del cinema di Anderson, un immaginario estetico immediatamente riconoscibile caratterizzato da storie surreali raccontate da personaggi stravaganti dipinti su immagini dai colori saturi e una messa in scena maniacale e matematica. Anche in questo caso, si gioca molto sulle sue classiche inquadrature, come il bellissimo piano sequenza iniziale che ci mostra i pochi edifici della cittadina, o le sue classiche carrellate e panoramiche con cui ci ha abituati. Anderson non sperimenta molto, rimane morbosamente affezionato al suo stile e questa pellicola ne è l’ennesima dimostrazione.

Diversi sono i punti di forza del film a partire dalla fotografia a opera di Robert D. Yeoman, assiduo collaboratore del regista, realizzata con colori molto accesi che sembrano ricordare il pastello. Anche la regia ,nonostante non si discosti dalla sua comfort zone, è sicuramente ben gestita e pulita. I costumi ci riportano indietro nel tempo, con il loro stile retrò rafforzano l’aspetto estetico facendo pendant con gli oggetti, gli edifici e gli interni particolarmente vistosi e curati. Tom Hanks, Tilda Swinton, Scarlett Johansson, Maya Hawke e Margot Robbie sono nomi ormai conosciutissimi che impreziosiscono la pellicola con la loro interpretazione ma questo non basta a colmare i difetti. Non possiamo affermare che Asteroid City goda di una storia forte e interessante. Ha preso spunto dal precedente "The French Dispatch"proponendo però un unico filo conduttore e questo comporta un altro problema: la gestione dei personaggi che sembra essere, a tratti, lasciata al caso. Personaggi che compaiono per pochissime scene senza poi rivederli, altri che non hanno una vera e propria caratterizzazione, perplessi e a tratti disorientati nell'arido deserto del Nevada. Una pellicola che non sembra avere un vero e proprio motore e pare procedere a inerzia.

L’accusa di “fare lo stesso film” non è nuova al regista. Il suo atteggiamento artistico può essere sicuramente visto come un punto di forza e un tratto ben marcato ma in questo caso ho avuto più l’impressione che fosse utilizzato per mascherare una storia debole piuttosto che un esercizio di stile. Anderson rimane morbosamente affezionato alle sue inquadrature perfette ma il troppo stroppia anche nel cinema. Pecca di innovazione e forse è proprio questo il problema di Asteroid City. Una pellicola che non è un totale disastro. E’ un film, leggero, divertente e dalla durata non eccessiva ma rappresenta forse un punto di stallo.
L’unica soluzione sembra essere quella di rinnovarsi dando la possibilità al pubblico di assaporare un nuovo cinema, in grado di saper tornare a stupire come una volta. Era successo con l”isola dei cani dove l’unione tra la corporeità dello stop motion e il surrealismo della narrazione gli aveva permesso di guadagnarsi la candidatura agli Oscar. Anche con “Fantastic mr. Fox” il regista aveva stupito il suo pubblico e anche i più scettici.
Sarà forse l’animazione la via giusta da seguire? Di certo, a parer mio, occorre diffidare della via mestra.