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Assassinio sul Nilo | Dopo l'Orient Express, il sangue pervade il Nilo.

L'investigatore Hercules Poirot si trova coinvolto in un inquietante omicidio consumato durante un'incantevole luna di miele sul Nilo.



Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Anno: 2022

Durata: 127 min

Genere: giallo, drammatico, thriller

Regia: Kenneth Branagh

Sceneggiatura: Michael Green

Produttore: Ridley Scott, Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Kevin J. Walsh

Casa di produzione: The Estate of Agatha Christie, 20th Century Studios, Scott Free Productions

Distribuzione in italiano: 20th Century Studios

Fotografia: Haris Zambarloukos

Musiche: Patrick Doyle

Cast: Tom Bateman, Annette Bening, Kenneth Branagh, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn French, Gal Gadot, Armie Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer Saunders, Letitia Wright.


 

RECENSIONE:

Data di uscita in Italia: Giovedì 10 Febbraio 2022


Voto: 7


Sequel di Assassinio sull'Orient Express (2017) e secondo adattamento del celeberrimo romanzo di Agatha Christie Poirot sul Nilo (1937), Assassinio sul Nilo vede il ritorno di Kenneth Branagh non solo come regista ma come volto del detective Hercules Poirot.

La regia di Branagh (fresco di nomination agli Oscar per Belfast) si evolve in personalità rispetto al capitolo precedente, allontanandosi da inquadrature più accademiche per dedicarsi a simmetrie minuziosamente studiate a inquadrature esteticamente appaganti e, al tempo stesso, rivelanti, come a suggerire allo spettatore l'andamento delle indagini di Poirot.



Di particolare bellezza la prima scena flashback, un richiamo bellico alla gioventù di Herclues e al suo grande amore.

Proprio l'amore sarà il vero motore della pellicola, che permea non solo l'atto dell'assassinio, ma le volontà di tutti i personaggi presenti, caricando la pellicola di una sensualissima tensione che di certo mancava nel primo capitolo, dai toni più scuri e oscuri.

Il romanticismo morboso di Assassinio sul Nilo si riflette anche sulla regia e sulla fotografia, con entrate di scena d'effetto, primi piani a rallentatore, quasi a voler cogliere ogni minimo sguardo d'amore tra i personaggi.

L'insieme però della cura registica, simmetrica e studiata, e questa estremizzazione della passione, della malizia e dell'amore confeziona, soprattutto dal secondo atto, un'estetica a tratti troppo artefatta che risulta di difficile valenza realistica.



Il cast continua la tradizione del capitolo precedente e vanta nomi di rilievo che però non sempre riescono a fornire performance di alto livello, fatta eccezione per Annette Bening, Sophie Okonedo e Jennifer Saunders infatti, le prove attoriali soffrono di quell'artificiosità sopracitata; Gal Gadot, per quanto eterea nei stupendi costumi di Paco Delgado, risulta eccessivamente ingessata e impostata, stesso discorso per Armie Hammer (forse penalizzato da alcune scene tagliate inseguito allo scandalo che l'ha coinvolto), che non convince appieno nei panni del giovane follemente innamorato. Ottima prova invece per la giovane Emma Mackey, che aveva il duro compito di portare sullo schermo il personaggio più complesso e tridimensionale della pellicola.

Gli ambienti, naturali e artificiali, risultano non soltanto estremamente funzionali alla narrazione, ma arricchiscono la fotografia, calda e sognate, e fanno da stupenda cornice alle vicende portate sullo schermo; la bellezza dei luoghi e l'eterno fascino dell'Egitto riescono infatti a suggestionare ancora di più lo spettatore, che da posti paradisiaci e colmi di storia, si ritroverà ben presto in un incubo sanguinoso.



E' facilmente deducibile come lo scheletro della storia, il soggetto, sia merito della penna di Christie, capace a distanza di più di otto decenni a suscitare interesse e suspense. La sceneggiatura, la scrittura cinematografica quindi, sembra invece soffrire di una leggera pigrizia: adagiandosi eccessivamente sul soggetto, impegnandosi poco sullo sviluppo dei personaggi e banalizzando alcuni dialoghi, alcune scene risultano quasi affrettate e mal costruite e ciò rende alcuni colpi di scena deboli d'impatto.

In conclusione, Assassinio sul Nilo può definirsi un'evoluzione nella tecnica rispetto a Assassinio sull'Orient Express ma se le intenzioni di Branagh di creare un intero universo cinematografico sui racconti di Agatha Christie sono rimaste invariate, la speranza è che il prossimo, o i prossimi, capitoli possano avere anche un'evoluzione dal punto di vista della scrittura, sia della struttura narrativa che dell'approfondimento dei personaggi su cui l'autrice ha regalato un'immenso terreno fertile.


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