Ivan luis Sulla

7 gen 20223 min

HAWKEYE | RECENSIONE DELL'ULTIMA SERIE MARVEL DEL 2021

Un anno dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Clint Barton, mentre si trova a New York, deve lavorare insieme alla giovane Kate Bishop per affrontare i nemici del suo passato nei panni di Ronin, per tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale.
 

Anno: 2021
 
Regista: Bert e Bertie, Rhys Thomas

Attori: Jeremy Renner, Hailee Steinfeld, Florence Pugh, Vincent D'Onofrio, Alaqua Cox,
 
Fra Fee, Tony Dalton
 
Paese: U.S.A.
 
Stagione: 1
 
Episodi: 6
 
Durata: 40/50 minuti per episodio
 
Distribuzione: Disney plus
 
Sceneggiatura: Katrina Mathewson, Tanner Bean
 
Produzione: Marvel Studios
 

 
RECENSIONE:
 
Data di uscita in Italia: 24 novembre 2021
 

 

 
Voto: 7-
 

 

 
Genere: azione, avventura, fantascienza, supereroi
 

 
Dopo un anno e mezzo di pieno digiuno a causa della pandemia, il 2021 può considerarsi il grande ritorno dei Marvel Studios siccome, negli ultimi 12 mesi, sono stati distribuiti 4 film al cinema e 5 serie TV su Disney plus. È proprio con una di queste che si è concluso l'anno, ovvero "Hawkeye", la miniserie dedicata a uno degli avengers più longevi: Occhio di Falco. Infatti, Mercoledì scorso, è stato caricato il sesto e ultimo episodio e, perciò, è arrivato il momento di parlarne e recensire quella che, fin qui, può considerarsi la serie più coerente e meglio sviluppata all'interno dell'MCU.
 
Come si è potuto constatare, purtroppo, il primo approccio dei Marvel Studios con l'ambiente televisivo non è stato soddisfacente siccome tutte le miniserie hanno avuto diversi problemi sia in relazione al macrouniverso MCU sia al loro interno, principalmente a causa di pessime sceneggiature. Fortunatamente, però, "Hawkeye" si distingue dalle produzioni precedenti e, senza creare niente di stupefacente, riesce a compiere un passo in avanti sulla strada della qualità grazie a buone interpretazioni e una sceneggiatura tutto sommato coerente nonostante alcuni difetti espliciti (come alcune caratterizzazioni).

Innanzitutto il primo aspetto da evidenziare, quello che ha permesso alla serie di essere generalmente apprezzata, è il rapporto tra Clint e Kate. Infatti, fin dal loro primo incontro, si è respirata un'ottima alchimia tra i due attori e l'ottima caratterizzazione dei due personaggi ha fatto sì che Clint e Kate evolvessero insieme. Il lavoro degli sceneggiatori è stato buono siccome sono stati in grado di incastrare, a livello caratteriale, i due protagonisti così da poter superare insieme i demoni del passato e trovarsi, alla fine della serie, con una nuova vita davanti. Come se entrambi avessero bisogno l'uno dell'altra e finalmente si fossero incontrati. Il loro rapporto non si limita a quello di semplice maestro-mentore in cui Clint spiega come essere un'eroina, come usare le frecce...ma si sviluppa quasi come padre-figlia. Infatti, per tutta la serie, Clint è lontano dalla sua famiglia mentre quella di Kate non la comprende e, per di più, è legata al sottobosco mafioso; di conseguenza, vede Clint come una figura paterna su cui appoggiarsi, chiedere consigli e, alla fine, passeranno il Natale insieme come nelle migliori famiglie. Si potrebbe parlare di una dinamica simile all'adozione e, in questi prodotti rivolti a tutti, sono buoni messaggi da divulgare. Per queste motivazioni, la coppia di protagonisti è sicuramente il pregio migliore della serie.
 
Per quanto riguarda gli altri personaggi, l'esecuzione è altalenante per diverse motivazioni. Tenendo conto che il tono della serie è ridanciano e accessibile a tutti, alcuni comprimari funzionano molto bene sia sul lato comico (come, ad esempio, i larper che riescono con la giusta dose di ironia a strappare un sorriso) che sul lato più drammatico (come, nel caso di Yelena che viene introdotta nel presente dell'MCU in maniera coerente, con il giusto mix di drammaticità e incoscienza giovanile). Però, sotto questo punto di vista, i personaggi peggiori sono i villain per motivazioni diverse: Echo è troppo poco carismatica e l'interpretazione non riesce a valorizzare la sua particolarità, ovvero la mancanza di udito, invece Kingping, il più atteso, è stato presentato in maniera goffa, assolutamente sproposito rispetto a tutta la serie e troppo cartoonesco.

A livello narrativo, la serie riesce a fare un passo in avanti rispetto, ad esempio, a "Loki" oppure "Wandavision" perché, in maniera sincera, rimane ancorata ad un livello più basso rispetto alle serie citate (sia per sviluppo dei personaggi che per narrazione). Certamente, "Hawkeye" non sperimenta e non imbastisce una trama complicata nell'intreccio ma, piuttosto che avere delusioni e più domande che risposte, porta avanti una trama semplice, con personaggi "terreni" (per questo, Kingping risulta fuori contesto) e tematiche giuste per la serie di natale di Disney plus. Nonostante questo, alcune sottotrame terminano con risvolti banali, quasi "pigri", ma almeno tutte hanno una conclusione.

In conclusione, "Hawkeye" risulta una serie coerente, con le premesse date, dall'inizio alla fine nonostante rimanga sui binari della semplicità (per questo motivo, "Wandavision" risulta ancora la serie migliore per il desiderio di sperimentare e proporre qualcosa di nuovo a un pubblico vasto, nonostante i suoi innumerevoli difetti); perciò, se paragonata alle altre serie Marvel Studios, si può evidenziare un passo in avanti sul lato della sceneggiatura ma sicuramente la strada verso la buona serialità è lunga.

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